Due funzionari dell'Ispettorato
nazionale del lavoro in servizio a Crotone, marito e moglie,
sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Crotone Michele
Ciociola, su richiesta del pm Alessandro Rho, con l'accusa di
abuso d'ufficio e falso ideologico. Secondo le indagini svolte
dalla Guardia di finanza, i due avrebbero messo in atto, negli
anni, un complesso intreccio affaristico e corruttivo che
avrebbe agevolato alcune aziende locali a discapito dei diritti
dei lavoratori che avevano denunciato soprusi da parte del
datore di lavoro.
In alcune controversie, secondo l'accusa, moglie e marito,
pur essendo in evidente conflitto d'interesse, svolgevano l'una
il ruolo di ispettrice e l'altro quello di medico competente per
diverse aziende del territorio, alterando di fatto l'attività
ispettiva. In particolare, la donna, che svolgeva il ruolo di
capo area vigilanza, sarebbe riuscita ad intercettare le
richieste di intervento che giungevano all'ispettorato, avocando
a se le pratiche riguardanti aziende dove il marito espletava il
ruolo di medico competente, organizzava le conciliazioni
monocratiche, assumendo "atteggiamenti dissuasivi mirati al
raggiungimento dello scopo di archiviare la richiesta di
intervento senza mai attivare le fasi ispettive, proponendo
soluzioni conciliative economicamente sottodimensionate rispetto
alle reali spettanze dei lavoratori". Il processo è stato
fissato per il prossimo 20 settembre.
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