Una casa trasformata in un
laboratorio per la lavorazione della cocaina. A scoprirla
personale della squadra mobile di Reggio Calabria nelle campagne
di Ardore, nella Locride, dove ha sequestrato circa 34 chili di
cocaina, oltre 11 chili di sostanza da taglio e un grosso
quantitativo di acetone, e arrestato due persone sono state
arrestate in flagranza di reato per detenzione e produzione
illecita di sostanza stupefacente, aggravati dall'ingente
quantità. Si tratta del proprietario dell'abitazione, un
italiano di 60 anni, e di un colombiano di 41.
Da un'attività info investigativa della Polizia, nei giorni
scorsi era emerso che ad Ardore era stato predisposto un
laboratorio per produzione, taglio e confezionamento di cocaina.
Le verifiche degli investigatori, coordinati dalla Procura di
Locri, hanno confermato i sospetti. Durante le indagini è stato
notato l'italiano scendere dalla propria autovettura mentre
trasportava delle pesanti buste della spesa. Fatta irruzione
all'interno della casa, gli agenti hanno trovato i due soggetti
intenti a tagliare e confezionare in panetti un ingente
quantitativo di cocaina evidentemente destinato ad essere
immesso da lì a poco sul mercato.
Una vera e propria raffineria dove la droga veniva sottoposta
a un processo di miscelazione tra la cocaina, con un altissimo
grado di purezza, e la sostanza da taglio. Il composto serviva
poi a realizzare panetti del peso di un chilogrammo ciascuno.
Per realizzare tale processo all'interno dello stabile era stata
installata una pressa idraulica. Nel laboratorio, inoltre, erano
presenti frullatori, un forno a microonde, bilance e tutta
un'altra serie di attrezzi funzionali a tagliare la cocaina.
Su richiesta del procuratore di Locri Giuseppe Casciaro e del
pm titolare delle indagini, il gip ha ritenuto sussistenti i
gravi indizi di reato e ha emesso nei confronti dell'italiano e
del colombiano un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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