Un involucro con 57
cartucce è stato trovato lunedì sera nei pressi del Cedir, il
palazzo che ospita la Procura e il Tribunale di Reggio Calabria
e alcuni uffici comunali. Il ritrovamento è avvenuto intorno
alle 22 quando le volanti della Questura sono state allertate
dai militari dell'Esercito che, come avviene più volte durante
il giorno, stavano ispezionando il perimetro degli uffici
giudiziari.
Durante il servizio di ronda, i militari hanno notato un
involucro, ricoperto da nastro adesivo nero, occultato in mezzo
a un'aiuola che costeggia il Centro direzionale. Dal pacco
uscivano due fili ma il sospetto iniziale che si trattasse di un
ordigno è stato scongiurato dagli artificieri della Polizia
intervenuti insieme alle volanti, alla Squadra mobile e agli
agenti della scientifica che hanno eseguito i rilievi. Nel
contenitore non c'era esplosivo ma 57 cartucce calibro 9, simili
a quelle utilizzate per i fucili.
Il procuratore Giovanni Bombardieri ha avviato un'inchiesta
che sta seguendo personalmente insieme al pm di turno Matteo
Campagnaro. Al momento il fascicolo è alla Procura ordinaria ma
non è escluso che presto possa essere trasmesso per competenza
alla Direzione distrettuale antimafia. Dipenderà dagli elementi
che emergeranno dalle indagini affidate alla Squadra mobile
guidata da Alfonso Iadevaia, che sta cercando di capire a cosa
servivano quelle munizioni, perché sono state lasciate a pochi
metri dalla sede della Dda e da quanto si trovavano lì. Gli
accertamenti sono iniziati visionando i filmati delle telecamere
di videosorveglianza presenti nella zona con la speranza di
scoprire chi abbia lasciato l'involucro. Nelle prossime ore o
comunque entro la fine della settimana, magistrati e
investigatori faranno il punto della situazione. Non si esclude
nessuna ipotesi ma al vaglio degli inquirenti c'è pure quella
secondo cui il pacco con le cartucce sia un messaggio
indirizzato ai magistrati o addirittura dovessero servire per un
progetto fallito di attentato nei loro confronti. Se ciò dovesse
essere confermato, l'inchiesta passerà alla Procura di
Catanzaro, competente sulle indagini in cui sono parti offese i
magistrati in servizio nel distretto di Reggio Calabria.
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