La Procura della
Repubblica di Locri ha chiuso l'inchiesta su un giro di false
certificazioni sanitarie. Sono 44 i soggetti, tra cui anche
alcuni medici in servizio negli ospedali di Locri e di Melito
Porto Salvo, ai quali la guardia di finanza in queste ore sta
notificando l'avviso di conclusione indagini firmato dal
sostituto procuratore Valentina Antonuccio.
L'inchiesta rappresenta uno dei filoni dell'operazione "Sua
Sanità" che nelle settimane scorse aveva portato a 11 misure
cautelari due delle quali hanno riguardato medici dell'ospedale
di Locri, finiti agli arresti domiciliari.
Nell'indagine conclusa oggi, iniziata nel 2019, sono indagati
non solo medici dei due nosocomi in provincia di Reggio Calabria
ma anche medici convenzionati con l'Asp, componenti della
commissione medica dell'Inps, professionisti, pazienti e loro
familiari. Corruzione, falso, truffa aggravata e favoreggiamento
personale sono questi i reati contestati dalla Procura.
L'inchiesta ruota attorno al patronato Inpal di Bovalino il
cui responsabile, indagato, secondo il pm, avrebbe istigato i
medici dell'ospedale di Locri "a compiere atti contrari al loro
dovere d'ufficio". In questo modo, i sanitari avrebbero
attestato "patologie inesistenti - si legge nel capo di
imputazione - o comunque difformi da quelle reali per i soggetti
da lui segnalati, corrispondendo o comunque promettendo la
corresponsione di somme di denaro".
Il tutto serviva per predisporre la documentazione da
inoltrare all'Inps, così indotta in errore, al fine di far
ottenere ad alcuni indagati il riconoscimento di invalidità e il
diritto alla corresponsione di benefici economici.
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