Avrebbero prodotto ricette
per medicinali mai dispensati a ignari pazienti ma per i quali
comunque veniva illecitamente richiesto il rimborso al Sistema
sanitario nazionale. I carabinieri del Nas di Reggio Calabria
hanno notificato un avviso di conclusione delle indagini
preliminari, emesso dalla locale Procura diretta da Giovanni
Bombardieri, nei confronti di un farmacista, e della società di
cui è legale rappresentante, e di sei medici di medicina
generale, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di
truffa in concorso, falso ideologico e gestione non autorizzata
di rifiuti.
Le indagini del Nas condotte dal novembre al luglio del 2022
avrebbero permesso di ricostruire che i medici di famiglia,
tutti operanti nella Piana di Gioia Tauro, si sarebbero resi
protagonisti in concorso con il farmacista della cosiddetta
"truffa delle fustelle". Gli accertamenti sono stati supportati
da intercettazioni telefoniche, acquisizioni e analisi di
prescrizioni mediche e documenti contabili e testimonianze di
numerosi pazienti. Molti tra questi, anziani e con gravi
patologie, hanno dichiarato di non aver mai assunto i farmaci
prescritti a loro nome né di essersi recati nela farmacia in
questione.
I militari, nell'ambito dell'operazione denominata
"Archifarm", hanno sequestrato oltre 2.500 confezioni di farmaci
in corso di validità, la maggior parte dei quali destinati alla
cura delle patologie da contagio Covid-19, trovati abbandonati
sul greto del torrente ad Archi di Reggio Calabria, e di cui
circa la metà riconducibili all'attività posta in essere dagli
indagati.Durante l'indagine il gip di Reggio Calabria, su
richiesta della Procura, ha emesso un decreto di sequestro
preventivo a carico della farmacia e del rappresentante legale
per quasi 20 mila euro ovvero il danno economico che la presunta
truffa avrebbe causato ai danni del Sistema Sanitario Nazionale.
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