Applicavano tassi di interesse
che variavano dal tra il 20% e il 187% annui facendosi
rilasciare anche, a garanzia, assegni e titoli di credito da
utilizzare, in caso di ritardi nei pagamenti, per attivare le
procedure esecutive immobiliari fino al pignoramento dei beni.
Per tale motivo, i finanzieri del Comando provinciale di Crotone
hanno eseguito a Cirò Marina, un provvedimento cautelare emesso
dal Gip su richiesta della Procura, con cui sono stati disposti
gli arresti domiciliari per un ex imprenditore ed un
professionista ritenuti responsabili, anche in concorso tra
loro, di usura, estorsione ed esercizio abusivo dell'attività
finanziaria. I finanzieri hanno anche sequestrato due immobili e
diversi rapporti bancari e finanziari per un valore di oltre 560
mila euro.
Le indagini, eseguite anche mediante captazioni telefoniche,
video ed ambientali, secondo l'accusa hanno consentito di far
luce su una diffusa pratica di concessione abusiva di presiti di
denaro, esistente quantomeno dal 2008, nel territorio di Cirò
Marina e nei comuni limitrofi. Alcune vittime erano arrivate
addirittura ad associare l'attività illecita a quella di un
ulteriore banca presente sul territorio.
Gli indagati, secondo la ricostruzione della Guardia di
finanza, hanno concesso prestiti per oltre 920.000 euro per lo
più a professionisti, piccoli e medi imprenditori edili e
titolari di aziende vitivinicole. A fronte di tali prestiti
venivano richieste garanzie e tassi d'interesse annui, variabili
tra il 20% e il 187%. Dalle indagini è emersa anche la pressione
psicologica esercitata sulle vittime mediante la minaccia
dell'avvio delle procedure esecutive, senza il ricorso all'uso
della forza.
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