Beni per circa 18 milioni
di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando
provinciale di Reggio Calabria e dello Scico e dalla Dia, ad un
imprenditore reggino, Ninello Mordà, ritenuto dagli inquirenti
al servizio della 'ndrangheta nonché punto di riferimento per
gli interessi economici e finanziari dell'organizzazione, con la
quale operava in rapporto sinallagmatico. Il sequestro è stato
effettuato con il coordinamento della Procura nazionale
antimafia e antiterrorismo diretta da Giovanni Melillo e della
Dda diretta da Giovanni Bombardieri, ed è stato disposto dalla
Sezione misure di prevenzione del Tribunale.
Mordà è stato coinvolto nell'operazione "Martingala",
condotta dalla Dia e dal Nucleo di polizia economico finanziaria
nel febbraio 2018 ed è stato rinviato a giudizio per
associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori,
estorsione, bancarotta, usura e reimpiego di denaro di
provenienza illecita in attività economiche e finanziarie, in
diversi casi aggravate dall'aver agevolato gli interessi della
'ndrangheta. Secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe gestito
diverse imprese impegnate nella distribuzione commerciale di
svariate merci formalmente intestate a compiacenti fiduciari -
per evitare il sequestro - nelle quali sarebbero confluiti
notevoli volumi finanziari di origine illecita.
Nel luglio 2022 Mordà è stato anche arrestato nell'operazione
"Planning", anch'essa originata da indagini della Dia e dal
Nucleo di polizia economico finanziaria di Reggio per
intestazione fittizia e reimpiego di capitali illeciti.
La Procura nazionale antimafia ha quindi delegato al Gico
della Guardia di finanza di Reggio, allo Scico ed al Centro
operativo Dia di Reggio, un'indagine a carattere
economico-patrimoniale, che avrebbe accertato una sproporzione
tra il patrimonio e la capacità reddituale.
Il sequestro ha riguardato il compendio aziendale di 5
imprese operanti nei settori del commercio di elettrodomestici
ed immobiliare, 7 immobili, 2 auto, 27 orologi di lusso,
preziosi, 147.000 euro in contanti e disponibilità finanziarie.
Il Tribunale ha anche sottoposto Mordà alla sorveglianza
speciale di Ps per 3 anni con obbligo di soggiorno nel comune di
residenza.
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