È stato inaugurato stamattina il
progetto "Laboratorio nautico innovativo", ideato dall'istituto
tecnico Petrucci di Catanzaro, che ha anche un indirizzo
nautico, basato sulla possibilità di utilizzare un bene
confiscato per la formazione degli studenti.
Al centro del progetto il natante "Alberto", una barca a vela
sequestrata in occasione di uno sbarco di migranti nel
territorio di Sellia Marina..
"Tre i concetti fondamentali - ha affermato la dirigente
dell'istituto, Elisabetta Zaccone - che sono il cardine
dell'azione educativa del progetto: legalità, innovazione e
formazione 'on the job'. Scopo del progetto é quello di fare
maturare negli studenti la consapevolezza che da azioni
illecite, come quella dell'immigrazione clandestina gestita
dalle associazioni criminali, può nascere un recupero di diritti
da parte di tutta la collettività".
Il progetto prevede, inoltre, l'utilizzo di un simulatore
nautico ad alta tecnologia, costruito in Calabria, che fornisce
ai giovani uno strumento didattico definitivo per chi vuole
imparare a navigare in maniera professionale. Il simulatore è
stato concepito e progettato con l'intento di fornire un vasto
assortimento di funzionalità capaci di generare e gestire vari
scenari formativi e di monitorare in modo continuo i progressi
degli studenti e i loro percorsi di acquisizione delle
competenze.
"L'allestimento della strumentazione sull'imbarcazione - ha
aggiunto la professoressa Zaccone - consentirà ai ragazzi di
acquisire nuove competenze, mettendo in pratica ciò che hanno
appreso sul simulatore. La formazione in mare darà modo agli
studenti di acquisire un apprendimento che colmerà il divario
tra l'esperienza formativa e la realtà lavorativa, favorendo la
memorizzazione e la conservazione di quanto appreso in aula e in
laboratorio. In tal modo la loro esperienza formativa sarà più
solida e spendibile sul mercato del lavoro".
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