"Grazie ad una brillante
operazione della Polizia penitenziaria, sono stati scoperti nel
carcere di Vibo Valentia dieci cellulari che erano nell'illecita
disponibilità di detenuti ristretti nelle sezioni del circuito
ad alta sicurezza". Lo afferma, in una nota, il segretario
generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio.
.
"La portata del ritrovamento, oltre a mettere in risalto
ancora una volta le straordinarie capacità d'intelligence e
d'intervento operativo della Polizia penitenziaria - aggiunge De
Fazio - conclama l'inefficienza strutturale dell'organizzazione
carceraria e del circuito ad alta sicurezza che, peraltro, come
effetto indotto, determina l'eccessivo ricorso al regime del 41
bis. La professionalità e l'arguzia della Polizia penitenziaria
aiutano certamente a mettere una toppa sulle molteplici falle
del sistema, ma rimane il fatto che telefonini, smartphone,
sostanze stupefacenti, talvolta armi, e più in generale, oggetti
non consentiti, penetrano con troppa facilità nelle carceri, che
non di rado divengono vere e proprie piazze di spaccio e centri
di gestione di attività criminali. È evidente che la repressione
non è sufficiente, né qualitativamente, né quantitativamente, ma
occorre un efficace prevenzione. E per farla è inevitabile
potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, rispetto al
reale fabbisogno di 18 mila unità a livello nazionale e 118 a
Vibo Valentia, ed implementare le tecnologie e le strumentazioni
in modo da rendere più capillari ed efficienti i controlli e
impedire l'introduzione fraudolenta di generi e oggetti anche
attraverso droni".
"Rinnoviamo il nostro auspicio - dice ancora il segretario
della Uilpa Polizia penitenziaria - che il ministro della
Giustizia, Carlo Nordio, ed il Governo Meloni prendano
concretamente atto della perdurante emergenza e varino un
decreto carceri per assunzioni straordinarie con procedure
accelerate e, parallelamente, promuovano riforme strutturali e
complessive".
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