"Oggi il tempo mi ricorda che 24
mesi fa sono diventato presidente della Regione. Sono stati 24
mesi intensi, molto intensi, pieni di lavoro, di impegni, di
sacrifici ma 24 mesi bellissimi perché abbiamo dimostrato, in 24
mesi, che questa regione può voltare pagina". Lo afferma il
presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto in un video
postato su Facebook a due anni dal suo insediamento alla
Cittadella regionale di Catanzaro.
"C'è ancora moltissimo da fare, c'è ancora tantissimo da
fare - aggiunge Occhiuto - e bisogna lavorare con grande impegno
e determinazione. Questo non mi spaventa perché quando mi sono
candidato ero stanco che si parlasse della Calabria sempre come
dell'ultima regione d'Italia, come di una regione che non poteva
svilupparsi, come di una regione dove nulla era possibile fare.
Non è così: abbiamo cominciato ad invertire la tendenza e lo
abbiamo fatto facendo parlare i fatti".
"Quando mi sono insediato - sostiene ancora il governatore
calabrese - ho trovato una Regione allo sfascio. Negli anni
passati la spazzatura stava fino al secondo piano dei palazzi,
il mare era sempre inquinato soprattutto sul Tirreno cosentino,
si contavano i giorni in cui il mare era pulito. La Calabria era
divorata dagli incendi che oggi ci sono ma molto meno che in
passato. E soprattutto della Calabria si parlava di una regione
piena di problemi mai come una regione di opportunità. La
Calabria veniva percepita fuori dai suoi confini come una
regione senza speranza. Abbiamo cominciato a cambiare il
racconto di questa regione cominciando a fare in modo che ai
calabresi possa essere restituita la regione che meritano.
Grazie a tutti coloro che ogni giorno mi esortano ad andare
avanti.
Grazie anche a coloro che mi criticano, perché rappresentano uno
stimolo per fare sempre meglio. Abbiamo fatto molto di più
rispetto al passato - conclude - ma c'è ancora tantissimo da
fare. Sono tante riforme e tante iniziative di governo mai fatte
negli anni passati. Bastano? No. Stiamo facendo tante altre cose
ancora. Non è facile, ma io non mollo".
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