Nove persone sono state arrestate dai carabinieri a Reggio Calabria nell'ambito di un'indagine su presunti illeciti nella gestione delle assegnazioni delle case popolari da parte dell'Aterp, l'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica. Tra gli arrestati un presunto boss della 'ndrangheta, Carmelo Murina, di 60 anni, ed un suo parente. Ai domiciliari anche l'ex dirigente dell'Aterp reggina, Eugenia Rita Minicò, di 67 anni.
Gli arrestati avrebbero costituito, secondo l'accusa, un sodalizio criminale che gestiva illecitamente l'assegnazione degli alloggi popolari in varie zone della città. Per due degli arrestati é stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre gli altri sette sono finiti ai domiciliari. L'operazione, denominata "Case popolari" ed in cui sono coinvolte, complessivamente, 37 persone, é stata condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Reggio Calabria. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip distrettuale di Reggio Calabria, Stefania Rachele, su richiesta della Dda, guidata da Giovanni Bombardieri. Il reato contestato dal Gip agli arrestati è l'associazione per delinquere, con esclusione dell'aggravante mafiosa che era stata contestata, invece, dalla Dda, finalizzata all'illecita gestione di immobili di edilizia popolare ed alla commissione di condotte estorsive.
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