"Non siete soli". È il
nome del progetto della polizia di Stato di Reggio Calabria per
la prevenzione delle truffe agli anziani presentato in Questura
dal vicario Maria Grazia Milli, dalla portavoce Sara Castiglione
e dall'ispettore Antonio La Russa.
Oltre alla distribuzione di un opuscolo, una sorta di
vademecum con una grafia fumettistica che gli anziani possono
portare sempre con sè, si tratta di un progetto che prevede una
serie di incontri con le potenziali vittime per informarle sul
fenomeno. Incontri che, in via sperimentale, sono già iniziati.
Dal 22 gennaio ad oggi, infatti, la polizia ne ha organizzati 17
in luoghi di aggregazione che possono essere le chiese, i
circoli ricreativi e finanche le sale da ballo. "Dove - ha
spiegato il vicario Milli - queste persone hanno la possibilità
di incontrarsi e, dove, quindi la nostra comunicazione può avere
un effetto immediato e certamente produttivo. Vogliamo che gli
anziani possano vedere nell'immagine della Polizia di Stato e in
tutti i suoi operatori un punto di riferimento certamente
tangibile, sicuro e affidabile".
"La Questura di Reggio Calabria - ha aggiunto Milli - ha
voluto dare un segno importante per quanto riguarda questo
triste fenomeno molto diffuso negli ultimi tempi, che riguarda
proprio le truffe contro gli anziani. Vogliamo che abbiano
fiducia in noi, che ci vedano come un'interfaccia per poter così
evitare il più possibile delle truffe. Naturalmente il messaggio
più importante che questo progetto vuole portare avanti è quello
della prevenzione".
Il portavoce della questura, Sara Castiglione, ha spiegato
che il progetto "Non siete soli" è stato avviato "dopo uno
studio di quelli che sono stati i fenomeni che si sono
verificati più di frequente negli ultimi tempi. Il nostro vuole
essere un invito a fargli comprendere effettivamente che anche
una semplice telefonata, in un momento di dubbio, al 113 può
essere utile a farli stare maggiormente tranquilli. Quello che
vogliamo fare è incidere sul condizionamento emotivo
dell'anziano su cui agiscono i truffatori". "Abbiamo cercato -
ha detto l'ispettore La Russa - di azionare un tipo di
informazione la più diretta possibile e la più vicina ai nostri
anziani".
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