Ancora telefoni cellulari nel
carcere di Rossano. Un agente, nel corso di un normale controllo
nella sezione detentiva, si è accorto che un detenuto,
all'interno della stanza, stava tranquillamente usando un
telefono. Qualche giorno fa, nel carcere di Catanzaro, un
detenuto, sembra proveniente dal carcere di Rossano, teneva
occultato un micro telefono cellulare, scoperto sempre dagli
agenti di polizia penitenziaria. Lo rende noto il Sappe.
"Il problema, ormai, - affermano Giovanni Battista Durante,
segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone,
segretario regionale - oltre che serio è diventato drammatico.
Non è più accettabile che all'interno delle carceri ci siano
decine e decine di telefoni cellulari. Ricordiamo che solo pochi
giorni addietro, nello stesso carcere di Rossano, durante
un'operazione della polizia penitenziaria, erano stati trovati
circa cento telefoni cellulari. Ricordiamo ancora che introdurre
o possedere illegalmente un telefono cellulare in carcere
costituisce reato, punito da 1 a 4 anni di reclusione.
L'introduzione del reato nel nostro codice penale, purtroppo,
non ha sortito gli effetti sperati, per cui l'unico deterrente
possibile rimane la schermatura degli istituti per rendere
inutilizzabili i telefoni".
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