"Parlare di sviluppo in Calabria
significa parlare di investimenti, asili, scuole, ospedali,
infrastrutture, perché questo è quello che si sta pagando,
questo arretramento delle infrastrutture che è quello che
impedisce la crescita. In Calabria, poi, come in altre parti del
Paese, in particolare nel Sud, si sta vivendo anche uno
spopolamento, nel senso che i giovani se ne vanno e credo che
questo sia un altro tema centrale". A dirlo, a Lamezia Terme, il
segretario generale della Cgil Maurizio Landini parlando
all'iniziativa "Quale sviluppo per il Mezzogiorno e la Calabria"
alla presenza del presidente della Regione Roberto Occhiuto.
"Noi - ha aggiunto - dobbiamo narrare il punto di vista di
chi per vivere ha bisogno di lavorare, e da questo punto di
vista qui le condizioni sono
peggiorate perché si è poveri lavorando, si continua a morire
sul lavoro, perché ci sono livelli di precarietà inaccettabile,
perché è aumentata la malavita organizzata che controlla pezzi
interi dell'economia. Quindi narrare una realtà diversa
significa battersi affinché il lavoro torni ad essere un diritto
vero. I diritti fondamentali, alle cure, all'istruzione, cioè ad
essere persone libere con un lavoro dignitoso credo che sia il
tema di fondo".
"Ringrazio Landini - ha detto Occhiuto - per la vicinanza
alla Calabria e devo riconoscere al sindacato un'azione di
stimolo rispetto alle tante emergenze in Calabria. Il sindacato
in Calabria ha grande capacità di proposte".
"Quando è stato fatto il Pnrr - ha proseguito - hanno buttato
dentro tutte le opere che avevano un grado di progettazione
avanzata. E la Calabria è sempre stata vista come una regione
dove l'impegno, anche da parte delle società di Stato nazionali,
era marginale. Ora siamo riusciti, insieme,
ad ottenere 3,5 miliardi sulla 106. Certo non bastano, ma il
risultato migliore che siamo riusciti ad ottenere è quello di
pretendere che Anas faccia la progettazione anche nei tratti non
finanziati. Stiamo tentando di fare le riforme. Su molte delle
emergenze, c'è bisogno di uno sforzo congiunto del Governo
nazionale, di quello regionale, delle organizzazioni sindacali
regionali e nazionali perché altrimenti è difficile trovare le
soluzioni definitive".
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