Dodici anni di reclusione: è
questa la richiesta al Tribunale fatta dal pm di Crotone
Pasquale Festa nei confronti della donna accusata di concorso
anomalo nel tentato omicidio di Davide Ferrerio, il giovane di
Bologna ridotto in fin di vita dopo un'aggressione subita giorno
11 agosto del 2022 nel centro di Crotone. Il pm ha chiesto anche
la condanna a 4 anni ed 8 mesi per Andrei Gaiu, compagno della
donna.
Per l'aggressione è già stato condannato in primo grado con
rito abbreviato a 20 anni di reclusione Nicolò Passalacqua,
l'autore materiale. Per lui è in corso il processo d'appello.
Davide Ferrerio è stato vittima di un'aggressione per uno
scambio di persona nel corso di una spedizione punitiva che
aveva come obiettivo un uomo che infastidiva sui social la
figlia della donna. La ragazza è stata messa in prova dal
Tribunale dei minorenni di Catanzaro mentre per l'uomo,
Alessandro Curto - che depistò il gruppo di Passalacqua inviando
il messaggio alla giovane 'ho una camicia bianca' che provocò
l'equivoco all'origine dell'aggressione - è stato chiesto il
rinvio a giudizio.
"Nessuna attenuante si può concedere ad una donna che non ha
mai chiesto scusa e che ha dimostrato di avere una spiccata
pericolosità sociale" ha detto oggi il pm nella requisitoria. Di
Gaiu il magistrato ha rilevato "una condotta che tradisce
volontà lesiva e diventa un modello che invita Nicolò a fare
altrettanto per analogia di comportamento".
"Ritengo acclarata - ha concluso Festa - la responsabilità
degli imputati per concorso anomalo in tentato omicidio con
l'aggravante dei motivi abietti e futili. Non si possono
concedere attenuanti per la donna che mente nelle sue
dichiarazioni spontanee. Quantomeno Nicolò Passalacqua ha
chiesto scusa ha rivisto suo comportamento. La donna, a 40 anni,
non ha mai manifestato questo atteggiamento ma ha tentato di
manipolare il collegio con le sue dichiarazioni spontanee
sostenendo che lei non è violenta. Questo dimostra una spiccata
pericolosità sociale con l'adesione totale a subcultura
violenta".
La condanna degli imputati è stata chiesta anche dalle parti
civili: la famiglia ha chiesto poi 1,8 milioni di risarcimento
del danno, mentre 100 mila euro sono stati chiesti, per danno di
immagine, dai Comuni di Crotone e Bologna e dalla Provincia di
Crotone.
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