Luciano Conte, marito di Isabella
Internò e poliziotto in pensione, ha deposto nel processo in cui
la moglie é imputata per la morte di Denis Bergamini, il
calciatore del Cosenza originario di Argenta (Ferrara) morto il
18 novembre del 1989.
Il decesso di Bergamini, ex fidanzato di Isabella Internò, fu
attribuito in un primo tempo a suicidio, ma le indagini hanno
consentito successivamente di appurare che il calciatore fu
ucciso e che quella del suicidio, con la vittima che si sarebbe
fatto travolgere da un autotreno, sarebbe stata, in realtà, una
messinscena. Isabella Internò é imputata di omicidio volontario
in concorso con ignoti.
"Quando morì Bergamini - ha detto Conte - conoscevo già
Isabella. Con lei ci sentivamo di tanto in tanto. Poi ci siamo
fidanzati all'inizio degli anni Novanta. Non ho mai conosciuto
Bergamini. Lei mi raccontò che l'ex fidanzato si era suicidato,
gettandosi sotto un camion".
L'ex poliziotto, nella sua deposizione, ha riferito di avere
parlato più volte con la moglie della morte di Bergamini dopo la
riapertura del caso, archiviato in un primo tempo come suicidio,
invitandola "a dire la verità. Quello che mi è sempre
interessato é tutelare la serenità delle nostre figlie".
Rispondendo alle domande della presidente della Corte
d'assise, Paola Lucente, Conte ha ribadito di avere "sempre
creduto" a quanto raccontato dalla moglie e di non avere "mai
avuto necessità di indagare sul suo passato".
L'avvocato Fabio Anselmo, difensore di parte civile della
famiglia Bergamini, ha fatto ascoltare al teste alcune
intercettazioni in aula, chiedendogli delucidazioni in merito ad
alcune circostanze. "Credo che oggi - ha detto l'avvocato
Anselmo parlando con i giornalisti al termine dell'udienza -
abbiamo chiuso il processo. Il marito dell'imputata ha tradito
tutte le debolezze di una tesi difensiva che fa acqua da tutte
le parti e ha chiuso il cerchio, fornendo un quadro preciso
della situazione che ha portato all'uccisione di Denis
Bergamini".
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