I lavoratori domestici regolari
in Calabria nel 2022 sono 12.745; prevalenti sono le colf, ma le
badanti contano comunque per il 47,6%. I datori di lavoro
domestico sono 12.997, in diminuzione rispetto al 2021 (-11,3%).
L'ambito domestico coinvolge l'1,4% della popolazione. Sono
alcuni dei dati che emergono dal quinto rapporto annuale sul
lavoro domestico promosso da Domina, l'Associazione nazionale
famiglie datori di lavoro domestico che assiste le famiglie
nella gestione del rapporto di lavoro con colf e badanti.
I lavoratori di nazionalità italiana, secondo il rapporto,
sono la maggioranza (43,9%), mentre l'Est Europa rappresenta il
27,4% e l'Asia il 19,2% dei domestici. Le donne sono l'83,0% del
totale. L'età media del lavoratore domestico è 47,8 anni e, per
quanto riguarda le settimane lavorate, viene registrata una
prevalenza di chi non ha completato l'anno lavorativo (60,6%).
Solo il 12,9% dei lavoratori operano in convivenza.
Il datore di lavoro ha un'età media di 69,7 anni e il
rapporto registra una prevalenza femminile (57,3%). Quasi
inesistenti i datori di lavoro con cittadinanza straniera
(+1,7%). In Calabria nel 2022 le famiglie hanno speso
complessivamente 88 milioni di euro per la retribuzione dei
lavoratori domestici (stipendio, contributi, Tfr). Il valore
aggiunto prodotto da questa categoria di lavoratori vale circa
300 milioni di euro (l'1,2% del valore aggiunto regionale).
In merito alle provincie, la distribuzione di colf si
concentra a Reggio (38,2%), mentre le badanti si concentrano
prevalentemente a Cosenza (35,1%). In termini relativi, Reggio
registra l'incidenza maggiore per le colf (4,9 colf ogni 1.000
abitanti, media regionale 3,6), mentre per le badanti il primato
spetta a Catanzaro (5,8 ogni 100 anziani, media regionale 4,7).
In Calabria le risorse del Fondo regionale per la non
autosufficienza sono trasferite alle Aziende sanitarie
provinciali e territoriali, che conseguentemente si occupano
dell'erogazione dei servizi: tra questi, sono presenti misure a
sostegno del caregiver familiare.
Le previsioni demografiche, riporta il rapporto, rivelano
come il numero di badanti sia destinato ad aumentare: nel 2050
in Calabria vi saranno 227 mila anziani (ultra-ottantenni) a
fronte di 170 mila bambini (0-14 anni). La componente anziana,
che rispetto al 2023 aumenterà del 75,2%, sarà quindi più
numerosa di quella infantile (15,0% della popolazione contro
11,2%).
In Calabria un lavoratore domestico su 10 è un
parente/coniuge dell'assistito e si tratta di lavoratori giovani
(47,8 anni).
"I lavoratori domestici - commenta Lorenzo Gasparrini,
segretario generale di Domina - rappresentano un numero
importante in Calabria. Pensiamo che sia necessaria una riforma
del settore capace di incentivare il lavoro regolare rispetto a
quello sommerso. Solo così il settore potrà sviluppare a pieno
tutte le sue potenzialità".
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