Lavoratrici e lavoratori del
comparto privato della Cgil e della Uil sono scesi in piazza a
Cosenza, in occasione dello sciopero generale, per rivendicare
maggiore sicurezza sul lavoro e meno precarietà. "Basta alle
morti sul lavoro" è lo slogan rilanciato dalle due
organizzazioni sindacali, rappresentante rispettivamente da
Maria Elena Senese e Angelo Sposato, segretari generali,
rispettivamente, di Uil e Cgil Calabria.
I due sindacalisti hanno incontrato la prefetta di Cosenza
Vittoria Ciaramella alla quale hanno ribadito "la necessità di
farsi portavoce con il governo nazionale per potenziare
l'organico nell'Ispettorato del lavoro e nelle aziende sanitarie
perché è necessario che gli organi ispettivi lavorino in
sinergia per aumentare i controlli".
Insieme hanno anche rilanciato la lotta ai subappalti a
cascata. "Nel settore dell'edilizia e dell'agricoltura - ha
detto Maria Elena Senese - si registrano maggiormente infortuni
mortali e per questi settori bisognerebbe prevedere organi
ispettivi dedicati, con tecnici specializzati. La Calabria ha un
triste primato, da noi c'è un problema di lavoro sommerso
importante che si annida specialmente nei subappalti a cascata.
Dobbiamo provare a fare un'inversione di marcia ma non solo da
parte da nostra, abbiamo bisogno di tutti, lavoratori,
istituzioni e aziende".
"Aver precarizzato il lavoro in questi anni, rendendolo più
debole, sottopagato e sfruttato - ha aggiunto Sposato - ha
creato una cultura del disvalore del lavoro e quando c'è
disvalore anche la sicurezza viene meno. Abbiamo bisogno di
norme che creino deterrenza contro chi vuole utilizzare il
lavoro sfruttato e mettere in pericolo la vita dei lavoratori,
serve introdurre il reato penale di omicidio sul lavoro e
selezionare le imprese attraverso la patente a punti. Abbiamo
chiesto alla prefetta di interfacciarsi con il presidente della
Regione e segnalare che è necessario, sui venti miliardi di
spesa che ci saranno su Pnrr e sulla programmazione comunitaria,
di fare dei protocolli di legalità e rintracciabilità della
spesa. Gli interventi devono essere selettivi e dare premialità
solo alle imprese che investono sulla sicurezza del lavoro,
perché abbiamo visto che laddove sono stati fatti i protocolli
di legalità, anche in grandi opere pubbliche, gli incidenti sul
lavoro sono diminuiti".
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