"Dopo due anni e mezzo riallaccio la
trama del mio racconto, per capire dove è andato il paese in
questo tempo". Domenico Iannacone torna il 30 maggio su Rai 3 in
prima serata con "Che ci faccio qui". Una nuova serie in tre
puntate, in cui l'autore ripercorre, a distanza di diversi anni,
un viaggio nel profondo Sud del Paese. "L'idea era di tornare a
distanza di tempo nei luoghi che avevo già attraversato - spiega
all'ANSA -. Questo mi ha consentito di scattare foto dello stato
dell'arte, verificare cosa è accaduto, capire se le storie sono
andate avanti o sono rimaste irrisolte. Per me un lavoro
sociologico, un reportage che ha che fare con le dinamiche del
paese e ne esce una fotografia impietosa e straniante".
Nella prima puntata Iannacone torna in Calabria, terra dai
forti contrasti, per ritessere le fila dell'esistenza di chi si
batte per la dignità umana. Bartolo Mercuri, piccolo
commerciante di mobili della Piana di Gioia Tauro, che con la
sua associazione "Il Cenacolo" non ha mai smesso di aiutare i
migranti, porterà lo spettatore nella tendopoli di Rosarno.
Protagonista della prima puntata anche Antonino De Masi, che
continua a combattere la sua battaglia contro le cosche,
protetto dall'esercito che piantona giorno e notte la sua
azienda nel porto di Gioia Tauro. Scortato da anni, insieme alla
famiglia costretta a vivere al Nord in un luogo protetto,
l'imprenditore calabrese sta pagando a caro prezzo la scelta di
denunciare la 'ndrangheta.
"In questi due anni di assenza ho cercato di mantenere in
vita il mio modello di racconto a teatro - ricorda il conduttore
-. Ho pensato che il palco potesse darmi maggiore libertà di
movimento. Poi ho avuto offerte per andare in altre tv, ma la
mia casa è il servizio pubblico. Ho aspettato che mi
richiamasse, perché penso di aver raccontato storie con
quell'onestà che solo il servizio pubblico può garantire. Ho 62
anni, 20 anni passati a Rai3, e vorrei chiudere la mia carriera
qui e non altrove".
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