(di Ezio De Domenico)
Al "Piper c'era il mondo che
cambiava. Anzi, quella discoteca era l'espressione stessa del
cambiamento. Vi si annidava il virus della ribellione e del
giovanilismo più genuino". Mita Medici, ospite del "Museo del
rock di Catanzaro, racconta l'epopea della storica discoteca
della capitale fondata nel 1965 da Alberico Crocetta. Un locale
che nel giro di pochi anni divenne un vero e proprio fenomeno di
costume.
Intervistata dal giornalista e critico musicale Franco Schipani,
per molti anni riferimento della Rai negli Stati Uniti, e dal
fondatore del Museo del Rock, Piergiorgio Caruso, Mita Medici ha
parlato con passione ciò che é stato per molti anni il Piper e
del ruolo che ha svolto per diffondere la conoscenza dei
fenomeni musicali dell'epoca, ripercorrendo al contempo il suo
percorso artistico che l'ha vista protagonista nel cinema, nel
teatro e anche come cantante. Ha parlato dei suoi inizi negli
Stati Uniti, quando aveva appena 15 anni, dove ha avuto i primi
contatti col mondo dello spettacolo, e del cinema in
particolare. Del suo rientro in Italia, quando vinse il concorso
per "Miss Teen-agers" e del terzo posto raggiunto nella finale
mondiale del concorso, ancora negli Usa, a Los Angeles. Ha
raccontato dei suoi primi passi nel mondo del cinema, col suo
esordio come protagonista, a 16 anni, nel film "Estate", di
Paolo Spinola. Ed anche della sua partecipazione ai fotoromanzi,
il primo dei quali insieme a Mal dei Primitives, in un
riadattamento della storia di Giulietta e Romeo. E poi del suo
ingresso nel mondo della musica, interpretando canzoni che
ebbero un discreto successo. É stata un'icona giovanile seguita
e stimata da tanti, come testimoniato da alcune delle persone
che hanno partecipato all'incontro al Museo del rock.
Il Piper, comunque, le é rimasto sempre nel cuore. "Quel locale
- ha raccontato - ha sempre avuto qualcosa che agli altri
mancava. Era frequentato da persone di tutte le estrazioni
sociali. E l'espressione di un periodo storico improntato ad una
sorta di ribellione pulita e senza implicazioni politiche".
Immancabile il riferimento all'incontro ed al rapporto vissuto
per due anni con Franco Califano. "É stato - ha detto - uno dei
più grandi amori della mia vita. E anche dopo che é finita, tra
noi ci sono sempre stati stima e affetto".
Ed alla domanda di tracciare un bilancio della sua vita
artistica e se sia stata adeguatamente apprezzata dal mondo
dello spettacolo, ha risposto con sincerità. "Io ho vissuto fino
in fondo la mia vita - ha detto - senza mai scendere a
compromessi. Non ho rimpianti, comunque. E ancora tante cose da
fare".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA