Il Comune e la Città
Metropolitana di Reggio Calabria hanno reso omaggio al
sacrificio degli uomini, delle donne e dei bambini morti mentre
cercavano un futuro differente. Nella Giornata della Memoria per
le vittime delle Migrazioni, indetta nel 2016
dall'Amministrazione Falcomatà all'indomani del ritrovamento di
45 salme recuperate in mare dal pattugliatore Vega della Marina
Militare italiana, le amministrazioni territoriali con in testa
lo stesso sindaco Giuseppe Falcomatà, la prefetta Clara Vaccaro,
la presidente Maria Angela Ambrogio, volontari della Caritas
diocesana e numerosi cittadini si sono ritrovati al Cimitero di
Armo, divenuto luogo simbolo perché raccoglie le spoglie delle
tante vittime dei viaggi della speranza. Presenti, tra gli
altri, gli assessori comunali Lucia Nucera, Franco Costantino e
Anna Briante ed il consigliere Marcantonino Malara.
Silenzi e preghiere hanno accompagnato la riflessione di
quanti hanno preso parte al momento di raccoglimento. Falcomatà,
a nome della comunità reggina, ha deposto un mazzo di fiori sul
monumento realizzato nell'area che ospita i sepolcri dei
migranti, riqualificata grazie ad un progetto promosso dalla
Caritas Diocesana. Forte è stato il ricordo di quel 31 maggio di
otto anni fa, quando furono recuperati i corpi delle vittime
dell'ennesimo tragico naufragio decidendone la sepoltura ad Armo
in quello che, successivamente, tutti hanno avuto modo di
conoscere come il Cimitero dei migranti.
Da Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro, quindi, è scritto in
una nota, "è arrivato il monito affinché la giornata odierna non
serva solo a fare memoria. Piuttosto, il camposanto dei
migranti, dei poveri, delle fragilità e delle marginalità dovrà
continuare a rappresentare un faro perennemente acceso sulle
politiche di integrazione e accoglienza, rispetto alle quali il
nostro Paese dimostra di essere ancora molto indietro".
"Per il Comune e la Città Metropolitana di Reggio Calabria,
infatti - conclude la nota - la Giornata della Memoria per le
vittime delle migrazioni vuole essere una spina nel fianco
affinché, in Parlamento, anche le forze più restie ad affrontare
e risolvere un tema così delicato e complesso, possano avere un
approccio meno ideologico aiutando, concretamente, persone che
fuggono da guerre, povertà e diritti negati. Esaltato, poi,
l'impegno della comunità reggina che, in tutti questi anni, ha
dato ampia dimostrazione di essere un esempio sulle questioni
legate all'immigrazione, onorando la propria storia che è essa
stessa la storia di un popolo di migranti".
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