Oltre 500 dipendenti della Abramo
Customer Care sono scesi in piazza a Crotone per ribadire la
necessità di tutelare, attraverso l'istituzione immediata di un
tavolo di crisi ministeriale, oltre 1.000 posti di lavoro in
tutta la Calabria, di cui 600 solo a Crotone. Una richiesta
avanzata alla politica che, ha detto il segretario provinciale
della Uil, Fabio Tomaino, "è assente ingiustificata". Tanto che
nel corso della protesta sono stati letti i nomi dei 19
parlamentari calabresi e del presidente della Regione con il
coro dei manifestanti "assente".
I dipendenti Abramo CC, che da lunedì occupano l'aula
consiliare di Crotone, avevano chiesto che questa mattina
accanto a loro ci fossero il governatore Roberto Occhiuto e dei
parlamentari per mostrare l'unità di un territorio in una
vertenza che rischia di infliggere un durissimo colpo
all'economia. Anche per questo, accanto ai dipendenti
dell'azienda si sono schierati i commercianti che hanno
abbassato le serrande in concomitanza alla manifestazione.
Presenti in piazza con i manifestanti il sindaco Vincenzo
Voce, il vicepresidente della Provincia Fabio Manica (poi è
arrivato anche il presidente Sergio Ferrari), il sindaco di
Cutro Antonio Ceraso, le organizzazioni sindacali della
provincia, i rappresentanti delle associazioni di categoria.
Voce ha evidenziato come a livello mediatico "vertenze anche per
minori posti di lavoro hanno riempito le tv nazionali, ma di
1.000 posti in Calabria non interessa ad alcuno".
"Senza lavoro nessun futuro", "Chi ha visto i 19 parlamentari
calabresi?", "Il vostro silenzio ci logora ma non ci spezza,
lotteremo inesorabilmente" sono alcuni dei cartelli con i quali
i lavoratori hanno manifestato la loro rabbia in davanti al
palazzo municipale, dove c'erano anche i loro figli, i
familiari.
La proroga di un mese della commessa Tim annunciata sui
social dal governatore Occhiuto viene vista come un palliativo:
la richiesta dei lavoratori è una soluzione strutturale che deve
passare dall'applicazione, da parte di Tim, della clausola
sociale per mettere al riparo gli oltre mille dipendenti che
lavorano per Abramo oltre che a Crotone, a Catanzaro e Montalto
Uffugo dove pure si sono svolte manifestazioni.
"Noi restiamo qui, l'assemblea permanente continua. Occhiuto
deve guardarci in faccia noi ed i nostri figli e dirci come
stanno le cose. Della storiella Instagram non sappiamo che
farcene" ha detto Vincenzo, uno dei dipendenti dell'azienda. Ad
agosto, peraltro, scadrà il periodo di amministrazione
giudiziaria disposta dal Tribunale di Roma e l'azienda avrà
davanti solo la prospettiva del fallimento, atteso che l'unica
proposta d'acquisto pervenuta da privati prevede di assorbire
solo duecento lavoratori.
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