CORIGLIANO-ROSSANO, 14 LUG - "Apri, siamo i
carabinieri". Non ci ha pensato più di tanto un
quarantacinquenne ad aprire le porta di casa, ma, in realtà, due
delle tre persone che avevano suonato al campanello di casa, nel
momento in cui l'uomo si é affacciato sulla soglia, lo hanno
aggredito, colpendolo più volte con dei grossi coltelli. É
accaduto a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza.
La vittima si é accasciata, mentre gli aggressori si sono
allontanati. Per due di loro, uno di 47 anni e l'altro di 39, la
fuga, però, è durata poco perché sono stati rintracciati e
sottoposti a fermo a distanza di qualche ora, con l'accusa di
tentato omicidio aggravato, dai carabinieri della Stazione di
Rossano, con il supporto di quelli della Sezione operativa del
Reparto territoriale di Corigliano-Rossano. Il terzo componente
del gruppo di aggressori, invece, é tuttora ricercato.
Le indagini che hanno portato ai due fermi sono state
coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari,
diretta da Alessandro D'Alessio, ed in particolare dal sostituto
procuratore Flavia Stefanelli, titolare del fascicolo aperto
sull'episodio.
Dall'attività investigativa é emerso che il movente
dell'accoltellamento sarebbe da collegare ad una lite che il
ferito, rientrato da qualche tempo a Corigliano-Rossano dopo
avere trascorso molti anni per motivi di lavoro in Germania,
aveva avuto poco prima, per motivi in corso d'accertamento, con
la madre di uno degli aggressori. Un episodio che ha scatenato
un proposito di vendetta nei confronti del quarantacinquenne.
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