A distanza di cinque giorni, non è
ancora stato spento completamente l'incendio avvenuto alla
Poly2Oil Srl (ex Stabilimento Radi), nella zona del Ponte
Vecchio a Palmi. Il fumo continua ad uscire dalla montagna di
rifiuti composta prevalentemente da plastica e carta ed ancora
oggi ben 4 squadre di Vigili del fuoco continuano ad operare in
zona. Per spegnerlo del tutto occorre muovere i rifiuti e la
cenere con mezzi meccanici continuando a buttare acqua. Ciò
rende l'idea del grave danno ambientale che l'incendio ha
provocato in tutta la Piana di Gioia Tauro con rischi per la
salute dei cittadini e della catena alimentare per via delle
polveri sottili che da giorni di liberano nell'aria e nella
terra.
Al momento non è stato ancora accertata l'origine del rogo.
Su questo sta indagando la Polizia ma anche i carabinieri
Forestali, che aspettano la relazione dei Vigili del fuoco e per
saperne di più occorreranno ancora altri giorni.
La Ploy2Oli è una società con sede legale a Verona,
subentrata, successivamente, nella gestione della discarica già
della Radi, società finita al centro di vicende giudiziarie che
hanno portato alla nomina di un curatore giudiziario.
Nel deposito di oltre 2 mila metri quadrati vi erano
depositati gli scarti della raccolta differenziata effettuata
nella Piana. Una montagna di plastica andata completamente in
fumo che ha dato vita ad una nube enorme che si è liberata
nell'aria e che si è spostata, a seconda dei venti, anche di
decine di chilometri. Nella zona, gli abitanti sono preoccupati
per gli effetti che potrà provocare sulla salute visto che nel
territorio di Gioia Tauro opera anche un inceneritore di
rifiuti.
L'Arpacal, di recente, ha istallato delle centraline che però
non bastano a placare l'ira della popolazione, che attende di
sapere per quale motivo si è scatenato l'incendio e se alla base
vi possono essere responsabilità di chi gestiva la discarica.
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