"Non riesco ad immaginare che
qualcuno possa, nel ventunesimo secolo, attentare attraverso
l'incendio ad una autovettura al lavoro delle venti persone che
operano su video Calabria non solo quindi quelle dell'editore e
della famiglia Riga proprietaria della televisione". Lo ha detto
Salvatore Gaetano, editore di Video Calabria, commentando
l'intimidazione subita la notte scorsa.
"Qualche balordo, evidentemente ce ne sono tanti in giro - ha
aggiunto - ha pensato bene di mettere fuoco alla nostra auto. È
evidente che è un atto indirizzato alla televisione perché
l'auto è dell'azienda, di Video Calabria, era parcheggiata in
uno stallo destinato alle auto di Video Calabria concesso dal
Comune qualche mese fa. È evidente non è stato rivolto ad alcuno
di noi, non è una cosa personale perché altrimenti avrebbero
messo fuoco alle auto personali".
Gaetano ha sottolineato la difficoltà di capire la matrice
del gesto: "Onestamente stento ad immaginare o a pensare a
qualcuno o a qualcosa perché le attività che portiamo avanti
sono sotto la luce del sole. Sono attività pulite, tranquille,
non rivolte sicuramente a denigrare o attaccare nessuno per cui
non non riesco a capire. Abbiamo sei giornalisti che
quotidianamente svolgono attività non solo di giudiziaria, ma
anche di promozione e di valorizzazione. Quindi ritengo che sia
da escludere ecco che ci possa essere qualcosa legato
all'attività dei nostri giornalisti".
Secondo Salvatore Gaetano nella vicenda non c'entra neppure
il suo impegno politico quale consulente esterno per il
presidente della Regione, Roberto Occhiuto. "Quello - ha detto -
è un impegno rivolto ad attività che il Presidente della Regione
Calabria di tanto in tanto mi affida, ma rivolte
specificatamente diciamo ad attività legate a progetti
strategici di comunicazione. Quindi ritengo che non ci siano
legami: però tutto è possibile ormai".
Riguardo all'individuazione degli autori dell'intimidazione,
l'editore di Video Calabria ha ribadito la massima fiducia nella
polizia: "Piazza Pitagora avrà, credo, qualcosa come 1000
telecamere poste in ogni angolo. Quindi non capisco come questi
soggetti, che si vedono dalle immagini delle telecamere muoversi
attorno alla macchina e mettervi fuoco, abbiano pensato di poter
sfuggire. Hanno lasciato anche delle bottiglie. Ci penseranno la
magistratura, ma soprattutto gli uomini della Questura che già
da stanotte erano al lavoro".
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