"Il terremoto di ieri sera ha
innescato uno sciame sismico che è tuttora in corso. Si sono
verificati sicuramente oltre cento terremoti dopo quello
importante di magnitudo 5. Qualcuno di magnitudo superiore a 2 e
uno di magnitudo superiore a 3 e questi, immagino, che siano
stati avvertiti nell'area epicentrale. Per fortuna nessuno dei
terremoti di questa sequenza finora ha fatto danni". Lo ha detto
all'ANSA Mario La Rocca, professore associato di geofisica
dell'Università della Calabria.
"Non abbiamo - ha aggiunto - un'idea chiara di com'è fatta la
crosta terrestre a quella profondità, 28-30 km, quella a cui cui
si è originato questo terremoto. È comunque un terremoto che per
i sismologi è ancora un terremoto di magnitudo medio-piccola. Un
terremoto di magnitudo 5 rompe una superficie di faglie
dell'ordine di qualche km quadrato. E faglie di questa
dimensione ce ne sono tantissime nella crosta terrestre
dell'arco calabro. Dal punto di vista del sismologo un terremoto
di magnitudo 5 non è un terremoto importante. Dal punto di vista
del cittadino lo è, ma gli effetti del terremoto dipendono da
tutta una serie di fattori, innanzitutto dalla profondità.
Questo è stato abbastanza profondo e questo è molto utile, nel
senso che riduce moltissimo la probabilità di danni. Un
terremoto della stessa magnitudo che avvenisse a profondità di 4
o 5 chilometri di certo avrebbe fatto danni notevoli".
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