L'Agenzia delle dogane e dei
monopoli ha bloccato nel porto di Gioia Tauro oltre 40
tonnellate di gas refrigerante dannoso per l'ambiente. L'Ufficio
delle Dogane di Gioia Tauro, nel corso di una attività di
verifica di operazioni segnalate con elevato profilo di rischio
dal Circuito doganale di controllo, ha individuato il carico di
oltre 40 tonnellate contenente idrofluorocarburi (Hfc).
I funzionari dell'Agenzia, dopo un primo accertamento sulla
dichiarazione di importazione che conteneva indicazioni non
conformi rispetto ai prodotti presentati allo sdoganamento - la
merce, dichiarata dall'importatore come diclorometano, era in
realtà gas fluorurato - hanno verificato l'effettiva natura del
carico: per una parte era costituito da 112 bombole di gas
refrigerante non ricaricabili per le quali vige il divieto di
importazione poiché impattanti sul clima, e, per la restante
parte, da 3.377 bombole ricaricabili sottoposte a stringenti
quote di accesso al territorio dell'Unione europea.
Dopo aver informato la Procura della Repubblica di Palmi,
diretta da Emanuele Crescenti, le bombole contenenti Hfc non
ricaricabili sono state sottoposte a sequestro penale d'urgenza,
poi convalidato dal Gip. L'Ufficio delle Dogane, in sinergia con
il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, ha
inoltre disposto il sequestro amministrativo delle bombole
ricaricabili a causa dello sforamento, da parte della società
importatrice, della quota di "F-Gas" ad essa assegnata.
La violazione degli obblighi stabiliti in materia di
immissione in commercio di Hfc, rende noto l'Agenzia, prevede,
oltre a quella penale, anche l'applicazione di ulteriori
sanzioni amministrative da 50.000 a 150.000 euro, per aver
contravvenuto alle norme in materia di superamento delle quote
assegnate di idrofluorocarburi da immettere in commercio.
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