Nelle carceri calabresi, dove
sono reclusi rispettivamente 2.918 uomini e 67 donne, il
sovraffolamento è al 110%. E' quanto rende noto l'Associazione
Luca Coscioni che, in materia di titela dei diritti, tra cui
quello alla salute, ha inviato 102 diffide alle direzioni
generali delle Aziende sanitarie delle città dove si trovano i
189 istituti penali italiani.
"Si tratta - è detto in una nota - di diffide ad adempiere
al proprio compito stabilito dalla legge: procedere a
sopralluoghi nelle strutture penitenziarie di loro competenza
con il fine di apprezzare le circostanze relative all'igiene e
le profilassi delle stesse, della fornitura di tutti i servizi
socio-sanitari e di agire di conseguenza, qualora esse non siano
a norma. Una iniziativa lanciata alla luce della pressoché
totale mancanza nel recente decreto carceri di misure
strutturali volte a garantire il diritto alla salute nei 189
istituti di pena in Italia che tiene in considerazione il fatto
che ai direttori generali delle aziende sanitarie spetta il
compito di riferire al Ministero della Salute e quello della
Giustizia sulle visite compiute e sui provvedimenti da adottare.
E' infatti onere delle Aziende sanitarie accertare, anche
attraverso visite ispettive agli istituti di pena, che le
condizioni di igiene siano rispettate e, in caso contrario,
intervenire per interrompere eventuali gravi mancanze".
"Abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa - hanno
spiegato Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria e tesoriere
dell'Associazione Luca Coscioni, insieme all'ex senatore Marco
Perduca che coordina l'iniziativa - perché la totale mancanza di
attenzione dedicata alla salute nell'ultimo decreto del Governo
in materia di carceri, oltre che quanto denunciato
sistematicamente dai rapporti dei Garanti cittadini e regionali,
da notizie di stampa e resoconti di visite ispettive
parlamentari, fanno emerge una situazione di patente violazione
strutturale, tra gli altri, del diritto alla salute delle
persone ristrette nel nostro Paese".
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