Non paga la parcella al suo avvocato
e riceve un decreto ingiuntivo che porta al blocco dei suoi
conti correnti: per questo reagisce minacciando il legale e la
madre di quest'ultimo inviando messaggi intimidatori e
inquietanti. E' accaduto nel vibonese dove i carabinieri di
Arena, con il coordinamento della Procura, hanno eseguito
un'ordinanza di applicazione della misura cautelare, disposta
dal gip di Vibo Valentia, nei confronti del presunto autore
degli atti persecutori, già noto alle forze dell'ordine. Nei
confronti dell'uomo è stato disposto il divieto di avvicinamento
all'avvocato e ai familiari del professionista mantenendo una
distanza minima di 500 metri e vietando qualsiasi forma di
comunicazione con le vittime.
Dopo avere ricevuto il decreto ingiuntivo per il mancato
pagamento della parcella dovuta, l'uomo, secondo quanto
riferito, ha reagito con delle minacce, cercando senza successo
di rintracciare il legale nella sua abitazione e inviando
messaggi intimidatori in cui affermava che sarebbe diventato la
sua "ombra". Nonostante una prima querela ha continuato a
esercitare pressioni, contattando telefonicamente l'abitazione
del legale e minacciando la madre di quest'ultimo.
L'intimidazione è culminata con il ritrovamento di un libretto
di preghiere intitolato 'Massime Eterne' sul parabrezza
dell'auto dell'avvocato. Si tratta di un oggetto solitamente
associato ai defunti, accompagnato da un messaggio inquietante
rivolto al figlio di tre mesi del legale. Un gesto che ha
provocato forte preoccupazione in tutto il nucleo familiare
spingendo il legale a presentare una denuncia per tentata
estorsione e atti persecutori.
I militari hanno sequestrato il libretto e condotto
un'indagine, con il coordinamento della Procura, raccogliendo
alcune testimonianze che hanno portato all'emissione del
provvedimento da parte del gip.
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