"Il fatto non è previsto
dalla legge come reato". E' la motivazione con la quale il
Tribunale di Reggio Calabria ha assolto il sindaco della città
calabrese Giuseppe Falcomatà dall'accusa di abuso d'ufficio,
reato che è stato abrogato lo scorso luglio dal Ddl Nordio.
Si è concluso così il procedimento penale a carico del primo
cittadino per la mancata costituzione di parte civile dell'ente
nel primo processo "Miramare", da cui è stato assolto in
Cassazione assieme agli altri imputati. Dopo le prime udienze
del secondo processo nelle quali si erano registrate reiterate
richieste di assoluzione per evidente insussistenza del fatto,
il Tribunale ha preso atto delle recenti novità legislative che
hanno portato all'abrogazione del reato di abuso di ufficio e ha
invitato le parti a concludere. Il procuratore aggiunto Stefano
Musolino, quindi, si è rimesso alla valutazione dei giudici,
mentre l'avvocato Marco Panella, difensore di Falcomatà, ha
chiesto l'emissione di una sentenza di assoluzione. Terminata la
camera di consiglio c'è stata la decisione ed entro 90 giorni
saranno depositate le motivazioni.
Stando alle accuse che venivano contestate al sindaco, il
Comune di Reggio Calabria si sarebbe dovuto costituire parte
civile per poter chiedere poi un risarcimento danni allo stesso
Falcomatà. Ciò non è avvenuto perché, c'era scritto nel capo di
imputazione, "in qualità di sindaco ed insieme di imputato",
Falcomatà avrebbe omesso "di astenersi dalla decisione inerente
la costituzione".
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