(v. 'A R.Calabria forze di polizia di 20 Paesi...' delle 13:32)
"Le organizzazioni
criminali, originariamente chiuse nei confini del loro dominio,
sono andate progressivamente ad integrarsi su scala globale. Il
narcotraffico minaccia la stabilità politica e sociale di intere
aree del pianeta e questo, ormai, è sotto gli occhi di tutti".
Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo,
Giovanni Melillo, parlando con i giornalisti a Reggio Calabria a
margine della conferenza dei "Focal point del progetto I-Can
(Interpol cooperation against 'ndrangheta).
"É sufficiente farsi in giro nella rete - ha aggiunto Melillo -
per rendersene conto. La 'ndrangheta è un'organizzazione
criminale che persegue stabilmente i suoi fini complessi e
ambiziosi. E l'arresto di affiliati in città come Rio de Janeiro
lo rende evidente: la 'ndrangheta gioca un ruolo cruciale in
dinamiche criminali che fino a poco tempo fa consideravamo quasi
esotiche e che hanno a che fare profondamente con fenomeni di
finanziamento del terrorismo. Così come il traffico
internazionale degli stupefacenti ha profondamente a che fare
con i processi di destabilizzazione dell'Africa occidentale, del
nord Africa e con l'espansione delle reti jihadiste che traggono
linfa finanziaria dall'attraversamento in quelle regioni degli
stupefacenti che arrivano nel golfo di Guinea. E la 'ndrangheta
svolge un ruolo importante in questo colossale sistema
integrato. La scelta di tenere quest'incontro a Reggio Calabria
ha un valore importante perché la 'ndrangheta è al centro di
programmi e progetti di collaborazione giudiziaria e di polizia
a livello globale. Oggi non ristabiliamo contatti perché questi
contatti non si sono mai interrotti. Anzi, hanno consentito di
raggiungere risultati importanti e confidiamo che ce ne saranno
altri ancora più importanti nel prossimo futuro".
Secondo il Procuratore nazionale antimafia "occorre, però, fare
un ulteriore passo in avanti. La collaborazione fra Stati, in
particolare quella che si realizza attraverso le forme più
avanzate di cooperazione giudiziaria come le squadre
investigative comuni, deve trasferirsi in progetti sempre più
ampi e diventare permanente. È questa la sfida che si pone
immediatamente davanti a noi: trasformare le forme più avanzate
di cooperazione giudiziaria in stabili strutture di condivisione
informativa e di concertazione operativa".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA