"La società Stretto di Messina,
per bocca del suo ad, Pietro Ciucci, definisce "arroganti" le
associazioni e i cittadini e professionisti che hanno avanzato
specifiche osservazioni tecniche al progetto del ponte sullo
Stretto. Invece che puntuali, precise risposte tecniche ai punti
sollevati, SdM ripete vecchi ritornelli non connessi alle
osservazioni, adombrando l'ipotesi di indebite pressioni sulla
commissione Via, senza rispondere ad alcuno dei punti
sollevati".
Lo dice una nota dell'associaizione "Invece del ponte,
cittadini per lo sviluppo sostenibile dell'area dello Stretto di
Messina".
"Restano invece innumerevoli questioni aperte: le faglie
attive, l'impatto sull'aviofauna, l'analisi costi-benefici, le
stime di traffico, l'effetto cumulo, l'opzione zero, la salute
pubblica, la cantierizzazione, l'incidenza ambientale.
Sono rimasti tutti punti di domanda privi di qualsiasi risposta
che abbia un minimo di contenuto scientifico - continua la nota
- È del tutto evidente, alla luce di tutto ciò, che una Via
favorevole appare impossibile ai sensi della tecnica e della
legge. Forse è per questo che il governo tenta, con l'ennesima
forzatura normativa, un'operazione assurda, impensabile e
illogica: esautorare la Commissione Via e attribuire a sé stesso
il compito di emettere un parere tecnico sull'impatto ambientale
dell'opera. Roba che neanche Nerone avrebbe pensato di fare
nella Roma imperiale" conclude.
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