"Speriamo sia la volta
buona. Adesso c'è la seconda firma. Mi augurerei che la prossima
sia con la consegna delle chiavi ma vediamo un po'. Devo dire
che questo è un piccolo passo ma ancora abbiamo delle cose in
crescita per quanto concerne i locali della Procura Generale e
spero di parlare con il ministero perché mentre da una parte si
cerca di accelerare dall'altra parte si rallenta tantissimo". A
dirlo il procuratore generale di Reggio Calabria Gerardo
Dominijanni durante l'incontro, al quale ha partecipato il
sottosegretario Andrea Delmastro, per annunciare l'inizio dei
lavori del nuovo palazzo di Giustizia.
"Noi forse pensiamo troppo al futuro - ha aggiunto
Dominijanni - non abbiamo presente l'attualità e l'attualità
degli uffici giudiziari di Reggio Calabria non è rosea. La
Procura Generale è stata sfrattata, e in questo momento siamo
precari. Qui ancora siamo alla prima pietra speriamo che non
facciano una gara col ponte dello Stretto".
E sul cronoprogramma dei lavori che dovranno concludersi tra
2 anni e mezzo, Dominijanni esprime dei dubbi: "Non sono un
tecnico ma sono come San Tommaso: se non tocco non ci credo, per
cui fra 30 mesi vedremo. Spero di approfondire con il
sottosegretario Delmastro le reali esigente del territorio".
Più ottimista il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe
Falcomatà secondo cui questa è "la fine di una bruttissima
pagina per tutti". Questo perché il completamento del nuovo
palazzo di giustizia, secondo il primo cittadino, è "la madre di
tutte le battaglie". "Farlo - spiega Falcomatà - in un contesto
che possa anche rendere più efficace e più efficiente
l'esercizio della giustizia nel nostro territorio, dalle nostre
parti dove il contrasto la 'ndrangheta in generale, alla
criminalità organizzata e alla corruzione, è senza dubbio la
madre di tutte le battaglie. Adesso naturalmente da inizio
gennaio quando il cantiere entrerà nel vivo seguiremo
costantemente i lavori per evitare che ci possano essere
ulteriori arresti. Ci auguriamo di no naturalmente".
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