Sono stati assolti in
appello gli ex sindaci di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria)
Giuseppe Iaria e Gesualdo Costantino che, in primo grado, nel
processo "Ada", erano stati condannati rispettivamente a 12 e 10
anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso.
La sentenza è stata emessa dalla Corte d'Appello di Reggio
Calabria. Secondo i giudici i politici locali non sono intranei
alla cosca Iamonte Salvo che, stando all'impianto accusatorio
della Dda, più di 10 anni fa li avrebbe sostenuti garantendosi
il libero accesso al Comune di Melito Porto.
Difeso dagli avvocati Carlo Morace e Domenico Vadalà, l'ex
sindaco Iaria rispondeva anche di turbativa d'asta, lo stesso
reato che era contestato all'ex capo dell'ufficio tecnico
comunale di Melito Porto Salvo Francesco Maisano accusato pure
di concorso esterno con la 'ndrangheta. Anche quest'ultimo,
difeso dagli avvocati Nico D'Ascola e Pietro Modafferi, è stato
assolto "perché il fatto non sussiste".
"Per non aver commesso il fatto" invece è la formula con la
quale è stato assolto l'ex sindaco Gesualdo Costantino che in
passato ha ricoperto anche il ruolo di vice presidente della
Provincia di Reggio Calabria e che è stato assistito dagli
avvocati Pietro Modafferi ed Ettore Aversano.
Per quanto riguarda Iaria, i suoi difensori, gli avvocati
Vadalà e Morace, esprimono "soddisfazione, non solo perché è
stata riconosciuta l'estraneità alla 'ndrangheta" del loro
assistito, ma anche perché quest'ultimo "ha svolto il suo ruolo
politico da sindaco di Melito Porto Salvo nell'interesse della
comunità". In seguito all'inchiesta "Ada" il Comune del basso
Jonio reggino era stato sciolto per infiltrazioni mafiose.
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