Dalla storia all'economia, con
un'attenzione alle caratteristiche più propriamente agronomiche
e agli effetti nutraceutici e fitoterapici di uno dei prodotti
più rappresentatici della stagione autunnale non senza
riferimenti anche agli aspetti che ne fanno, strano ma vero, un
elemento tra i più citati nella letteratura italiana: è stato un
incontro partecipato e per molti aspetti stimolante quello
organizzato, negli ambienti del 'Museo della castagna', a Cerva,
nella Presila catanzarese, dalla Commissione straordinaria che
regge il Comune e dalla Pro loco, in collaborazione con la
Riserva Valli Cupe e l'azienda Caffè Montano.
Un'occasione privilegiata, nel paese a forte vocazione
castanicola e in questo periodo immerso nel foliage che da
quattro secoli custodisce nel suo territorio il 'castagno del
cielo', di località Melitani - un esemplare monumentale di 40
metri di altezza - oltre che per riprendere il filo di un
appuntamento, la Festa della Castagna, rilanciata dai commissari
prefettizi dopo qualche anno di stop, anche per dare
l'opportunità di compiere una interessante full immersion
intorno ad un comparto che, in passato, è stato elemento vitale
per l'economia locale e che anche oggigiorno avrebbe tutte le
carte per giocare ancora un ruolo di primo piano.
A fornire importanti elementi di riflessione ma anche
proposte operative per tentare di sollevare il comparto
valorizzandone le grandi opportunità, un 'parterre' di esperti e
studiosi che, ciascuno dal proprio angolo visuale, hanno
affrontato l'argomento secondo specifiche chiavi di lettura.
Dopo i saluti del commissario Luigi Guerrieri, intervenuto anche
a nome degli altri due componenti Luciano Caridi e Salvatore
Tedesco e dei sub commissari Salvatore La Flotta e Giuseppe
Crispino, del sindaco di Sersale Carmine Capellupo, del sindaco
di Petronà Vincenzo Bianco e del consigliere provinciale Tommaso
Berlingò, che ha portato anche la propria testimonianza di
imprenditore del settore, è stato l'agronomo ed etnobotanico
Carmine Lupia a tracciare un ricco excursus storico e
socioeconomico sul tema partendo dall'antichità per arrivare
fino ai giorni nostri, raccontandone le evoluzioni maturate nel
tempo. Stefano Alcaro, docente ordinario di chimica farmaceutica
e preside del Corso di laurea in Farmacia dell'Università Magna
Graecia di Catanzaro, che è anche presidente di Crisea (Centro
di ricerca e servizi avanzati per l'innovazione rurale), ha
illustrato le caratteristiche nutraceutiche della castagna, del
castagno e dei suoi derivati, sottolineando la necessità di
trovare e attuare dei modelli di valorizzazione integrale della
risorsa. Giancarlo Statti docente ordinario di biologia
farmaceutica all'Unical ha poi preso in esame il valore
fitoterapico della castagna e dei suoi sottoprodotti mettendo in
relazione i principi multifunzionali del frutto ed
evidenziandone l'utilità e l'utilizzo del prodotto ai fini
fitoterapici nel contesto delle piante officinali.
Da tutti gli intervenuti è giunta la richiesta di una
maggiore attenzione da parte del mondo politico e delle
istituzioni calabresi allo scopo di addivenire, anche e
soprattutto sulla base degli esiti degli studi e delle ricerche
portate avanti dagli atenei calabresi, alla piena valorizzazione
di questo come di altri prodotti identificativi della regione.
Spazio, in chiusura, anche ad una parentesi enogastronomica
con degustazione della tradizionale pasta con ceci e castagne,
del pane di farina di castagna nelle varie versioni, con crema
di funghi o pomodori secchi e delle profumate caldarroste che
hanno deliziato i palati dei presenti.
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