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Cda Dante Alighieri, autoproclamato organo governo è illegittimo

Cda Dante Alighieri, autoproclamato organo governo è illegittimo

'Vertici Mur sono stati informati di quanto sta accadendo'

REGGIO CALABRIA, 22 novembre 2024, 20:54

Redazione ANSA

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(v."Docenti e lavoratori 'Dante Alighieri'..." delle 13:31) "Si apprende con sconcerto che, nonostante il Ministero della Università e della Ricerca abbia imposto uno stop alle attività deliberative dell'Ateneo, l'illegittimo raggruppamento di persone, autoproclamatosi 'organo di governo' e disconosciuto dai soci istituzionali consorziati e fondatori dell'Università Dante Alighieri, avrebbe proceduto alla elezione di un Rettore. Il presidente del cda nominato dal Consorzio dei soci fondatori, Pasquale Basilicata, è in costante contatto con gli uffici preposti del Ministero e ha già provveduto a informare i vertici di quanto si sta consumando all'interno dell'Ateneo reggino". E' quanto si afferma in una nota del cda dell'Università Dante Alighieri di Reggio Calabria.
    "Il Consiglio d'amministrazione manifesta grande preoccupazione - è detto nella nota - per le notizie che pervengono dalla sede dell'Università di via Torrione, compresa quella del tentativo di svendita dell'ateneo a soggetti privati sconosciuti, costituiti proprio per poter depauperare un patrimonio della collettività che i soci fondatori vogliono a tutti i costi tutelare e rilanciare. La annunciata elezione segna l'ennesimo atto di pura tracotanza dinanzi ai rappresentati delle istituzioni, compreso il Mur, da parte di soggetti che agiscono senza alcun titolo o legittimazione che non sia autoreferenziale. Il cda invita il corpo amministrativo e docente sano, comprensibilmente preoccupato di fronte a tentativi di strumentalizzazione, a prendere le distanze dal percorso intrapreso da una guida arbitraria e delegittimata".
    "Al presidente del Coruc e a tutto il mondo universitario regionale - riporta ancora la nota dell'organismo - si chiede di fare fronte comune contro la mercificazione dei saperi, della cultura e del patrimonio collettivo. È necessario opporsi a una formazione di dubbia qualità che arricchisce i proprietari delle imprese educative e impoverisce i giovani e l'intero sistema Paese".
   

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