"Noi con i lavoratori e con le
persone ci parliamo tutti i giorni, questa piazza è piena di
lavoratori, non è piena di funzionari di Cgil e Uil. Certamente,
a livello generale c'è una propaganda ossessiva dei
provvedimenti come quello della precettazione del ministro
Salvini che, come dire, appaiono oggettivamente incongrui in una
situazione in cui c'è uno sciopero generale che riguarda tutti i
settori. Sostanzialmente, invece di occuparsi del problema del
perché si sciopera, si colpiscono i lavoratori che vogliono
scioperare". Lo ha detto Andrea Borghesi, segretario generale
Nidil Cgil, a Cosenza in testa al corteo di lavoratori,
pensionati e cittadini che hanno preso parte allo sciopero
generale indetto da Cgil e Uil.
"Salvini sicuramente pensava di intimorirci - ha aggiunto
Maria Elena Senese segretaria generale Uil Calabria - ma siamo
qui perché riteniamo opportuno intervenire anche sulla
precarietà dell'occupazione. Parliamo di una Calabria che
purtroppo continua a vantare percentuali di disoccupazione
importanti, che diventano ancora più importanti se quelle
percentuali si rapportano al mondo femminile. Parliamo di un
divario nell'occupazione femminile tra sud e nord del 25%. E
anche la percentuale di inattivi della Regione Calabria,
rispetto all'area del settentrione, è importante e andrebbe
analizzata, perché vuole dire che le donne non solo non cercano
lavoro, ma nel momento in cui riescono a trovare un'occupazione
parliamo sempre di un lavoro precario, di un lavoro instabile".
I sindacalisti si sono detti soddisfatti per l'alta
partecipazione registrata. "Ha risposto tutta la Calabria - ha
detto Gianfranco Trotta segretario generale della Cgil Calabria
- sia in termini di adesione allo sciopero, sia in termini di
partecipazione alla manifestazione. Questa è la rivolta sociale
pacifica. È gente stanca di non avere risposte, di non avere
soddisfatti i propri bisogni".
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