La Calabria con il 25,75% è dopo
Molise e Basilicata, rispettivamente al 39,37% e al 35,99%, è la
regione in cui i residenti si spostano di più per esigenze
sanitarie. È questo uno dei dati che emergono dal Rapporto
Osservasalute 2023 sullo stato di salute e qualità
dell'assistenza nelle regioni italiane, presentato oggi a Roma.
"L'analisi dell'andamento dell' indice di fuga nel periodo
2017-2022, a livello nazionale - è detto nel rapporto - mostra
in generale un incremento della mobilità passiva
inter-regionale, con un valore pari a 11,26% nel 2022 rispetto
all'11,13% del 2019, periodo pre-pandemico. Nelle aree
geografiche italiane, la propensione alla fuga non è omogenea:
prevale la fuga di pazienti residenti nel Meridione rispetto a
quella dei pazienti residenti nelle altre aree geografiche". Un
elemento, questo, che pesa sulle casse delle regioni del Sud".
"In dettaglio, l'indice di fuga per i pazienti residenti
nelle regioni del Sud - riporta ancora il testo - ha un valore
pari a 14,48% nel 2019 e pari a 14,23% nel 2022; i pazienti
residenti nelle regioni del Centro hanno manifestato una
propensione alla fuga sanitaria pari al 10,19% nel 2019 e del
10,78% nel 2022; i residenti nel Nord del 9,00% nel 2019 e del
9,25% nel 2022.
Nel rapporto si accenna anche alla spesa sanitaria pubblica
pro capite, che nel 2022, è aumentata in tutte le regioni,
Calabria compresa, con una crescita inferiore al 3% solo nella
Provincia autonoma di Trento e con incrementi massimi in
Basilicata (3,7%) e Molise (3,6%). Quanto al disavanzo, nel 2022
le regioni in equilibrio sono state soltanto sei: Lombardia,
Veneto, Umbria, Marche, Campania e Calabria dove l'amplissimo
avanzo della Calabria (76 euro pro capite) deriva peraltro,
secondo quanto viene precisato, dai ritardi accumulati
nell'impiego dei finanziamenti ricevuti.
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