Nel 2023 sono stati 198 i
fascicoli iscritti nei confronti delle persone note, minori
identificati per dei reati, quindi settore penale, e ne avevamo
definiti 191. Quest'anno abbiamo avuto un sensibile incremento
perché sono stati iscritti 261 fascicoli e sono stati definiti
171. Sono fascicoli, quindi come vedete c'è un leggero
decremento. Però basti questo dato che l'anno scorso ci sono
state 6 misure cautelari e quest'anno, invece, sono state 20".
Lo ha detto Roberto Di Palma, il procuratore della Repubblica
presso il Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria che ha
tracciato il bilancio dell'ufficio per il 2024.
"Sicuramente - ha aggiunto Di Palma nel corso della consueta
conferenza stampa di fine anno - da un punto di vista
squisitamente numerico c'è stata una piccola flessione nelle
definizioni dei fascicoli, ma questo proprio in virtù e in
considerazione della qualità delle indagini e della tipologia di
fascicoli che abbiamo trattato quest'anno. Nel 2024, infatti,
abbiamo avuto dei fatti di cronaca che sono stati
particolarmente difficili da trattare, anche gravi, si pensi
alle violenze sessuali sulla Piana di Gioia Tauro o
all'infanticidio nel comune di Villa San Giovanni. C'è stato un
decremento dei reati di detenzione di materiale
pedopornografico, però purtroppo un fastidiosissimo aumento
invece dei reati a sfondo sessuale. Abbiamo avuto anche due
rapine nell'arco di pochi giorni in un esercizio commerciale in
una piazza da poco rifatta e un tentato omicidio che si è
verificato in un liceo di Reggio e altre due rapine commesse più
o meno da uno stesso gruppetto di ragazzi a distanza di qualche
mese in primavera".
Sui procedimenti nei confronti di persone ignote, "abbiamo
avuto un leggero aumento di iscrizioni - ha sostenuto il
magistrato - l'anno scorso ne abbiamo iscritti 45 e quest'anno
55. Diciamo che in generale il trend è quello di un aumento dei
reati dei minori nell'ambito di tutta la provincia. L'anno
scorso ne abbiamo definiti 40, quest'anno ne abbiamo definiti
43. Quindi tutto sommato continuiamo a lavorare sulla
quotidianità che io penso che sia uno degli aspetti di cui
maggiormente noi ci possiamo fregiare in senso positivo: non
abbiamo arretrati rispetto ai quali in qualche maniera ci
possiamo preoccupare".
Per quanto riguarda i ragazzi che sono stati "messi alla
prova", si è passati da 64 nel 2023 a 58 nel 2024. A proposito
di numeri, il procuratore Di Palma ha sottolineato "l'incremento
notevole delle adesioni al programma 'Liberi di scegliere':
l'anno scorso erano state avanzate 9 richieste mentre quest'anno
sono state 26. Stiamo puntando affinché diventi una legge dello
Stato. Significherebbe prima di tutto avere una copertura
finanziaria e strutture che verranno pagate regolarmente. Questo
significherebbe poter avviare le procedure di 'Liberi di
scegliere' in maniera molto più sistematica. Oggi andiamo avanti
grazie alla disponibilità da un canto della Cei, che mette i
soldi, e dall'altro di associazioni come Libera che individuano
famiglie progetti, spostamenti e quant'altro".
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