"La correzione telematica degli
scritti 2019 appare una proposta del tutto irricevibile giacché
non solo il requisito della riunione della commissione appare
indefettibile, ma non consentirebbe nemmeno la soddisfazione di
quei criteri valutativi alla base dell'esame di abilitazione".
Così, attraverso una nota, Claudia Majolo, presidente di Upavv,
l'Unione dei Praticanti Avvocato, commenta la decisione presa
attraverso il cosiddetto "Decreto Rilancio", come annunciato dal
ministro della Giustizia, di disciplinare la correzione degli
elaborati scritti delle prove scritte dell'esame di abilitazione
alla professione di avvocato del 2019, attraverso una fitta rete
di collegamenti a distanza e un ampliamento del numero delle
commissioni. Prove a cui si sono sottoposti ben 25mila
praticanti avvocati.
Si tratta, secondo Majolo, di "un esame di abilitazione
assolutamente non meritocratico, che attualmente 'non risponde a
criteri di razionalità e troppo spesso si presta a esiti casuali
e non sempre rispondenti agli effettivi meriti degli aspiranti
avvocati' come ebbe a dire lo stesso ministro Bonafede in
occasione di un incontro tra Cnf, i Consigli dell'Ordine degli
Avvocati e le Unioni Regionali forensi".
"Senza contare, poi, - dice ancora la presidente di Upavv - la
dilatazione quasi all'infinito dei tempi necessari alla
correzione delle prove scritte per arrivare agli orali e
concludere così l'elaborato iter professionale dell'abilitazione
forense". "Ancor più oggi, - scrive ancora Majolo - in un Paese
ancora così toccato dall'epidemia di Covid-19 che ha sconvolto
il mondo intero, un esame di abilitazione strutturato in tre
prove scritte e in un successivo colloquio orale all'esito del
superamento delle stesse, appare davvero anacronistico".
"Mentre negli anni scorsi i colleghi potevano già iniziare a
intravedere una luce in fondo al tunnel, - evidenzia la
praticante avvocato - per noi è tutto bloccato, rinviato a data
da destinarsi. Senza contare, inoltre, la difficile situazione
in cui versano le Corti d'Appello del Nord Italia,
impossibilitate a riprendere le correzioni dei compiti scritti
in virtù di una pandemia sanitaria che appare lungi dall'essere
sconfitta".
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