Stop a spettacolarizzazione, frasi a effetto, contrapposizioni che non producono alcun effetto positivo: "Non esistono Scienze diverse, una allarmista e una riduzionista o una di destra e una di sinistra, ma una base dati riconosciuta, un bagaglio di conoscenza in continua evoluzione, cui ci si deve ricondurre evitando linguaggi incauti, così da sottrarci alla logica di uno schieramento conflittuale condizionato dall'audience o dall'indirizzo politico". Sono 240 i ricercatori del Cnr che hanno sottoscritto un appello, rivolto agli scienziati "intervistati quotidianamente, perché si riconducano a un'informazione scientifica rigorosa e puntuale, non fuorviante e manipolabile a tutela del valore, dell'utilità e dell'indipendenza della scienza".
I ricercatori del Cnr spiegano di essere preoccupati dalla "crescente contrapposizione pubblica fra scienziati che appare "ingiustificata, imprudente e sterile".
I ricercatori partono da una premessa: "Ci rivolgiamo ai nostri colleghi scienziati in uno spirito identitario di appartenenza a una stessa comunità cui competono espressioni e comportamenti precisi e attenti": E', però, "evidente che dovrebbero anche arrestarsi le interferenze della politica sulla scienza, giunte fino contestare a un collega la paternità scientifica di un importante lavoro, le manipolazioni giornalistiche, con titoli a effetto e di parte, la spettacolarizzazione televisiva che, troppo attenta all'audience, alimenta scontri personali senza pretendere risposte concrete e competenti".
"Ne scaturiscono frasi ad effetto, che espresse con linguaggi imprecisi e fuorvianti - scrivono - che finiscono con il confondere le persone, facendo loro assumere comportamenti pericolosi e screditando la scienza, con grave danno per tutti"."La comprensione di un fenomeno complesso, come la pandemia di Covid-19, non può che procedere con fatica e a piccoli passi - sottolineano i ricercatori - È necessario evitare contrapposizioni che originano da opinioni e non da dati, da evidenze sperimentali. Una tale contrapposizione, spesso fomentata strumentalmente, è sterile, scivola sul terreno di protagonismi eccessivi, competenze dilatate e antagonismi personali fuori luogo". La richiesta è di "fermarsi per rispetto della gravità della situazione, per rispetto del lavoro silenzioso in cui molti di noi sono impegnati, ma soprattutto per rispetto della Scienza". "È indispensabile che chi parla al pubblico di Scienza - spiegano - si renda conto che la personalizzazione di confronti e contrasti ne sta mettendo in crisi l'obiettività e la credibilità. La sfida è alta e non possiamo perderci in rivalità personali". "La Storia - aggiungono - insegna che ogni volta che l'indipendenza della Scienza viene violata si va incontro all'arbitrio, al regresso, alla barbarie". "Chiediamo ai nostri colleghi di sottrarsi alle logiche divisive, a chi li vuole coinvolgere in contrapposizioni ideologiche e, al contrario, li invitiamo a difendere l'autonomia della Scienza - concludono - Sars-Cov-2 deve essere l'occasione per avvicinare la Scienza alle persone con informazioni certe e chiare, offrendo conoscenza e cura, e non certo per disorientarle".
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