La dodicesima sezione del Tribunale
del Riesame di Napoli ha ritenuto "illegittimi" tutti i
sequestri eseguiti dalla Guardia di Finanza su disposizione
della Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sui vertici
dell'Università Telematica Pegaso nella quale gli inquirenti
ipotizzano il reato di corruzione.
Si tratta di un filone investigativo finalizzato a fare luce
sull'iter di un particolare emendamento alla legge di Bilancio
2020 e sulla trasformazione dell'Università in società per
azioni.
Il Riesame ha accolto i ricorsi degli avvocati dei
destinatari dei decreti di sequestro in quanto ha ritenuto
assente il cosiddetto "fumus".
Alle perquisizioni, durante le quali venero sequestrati
computer, cellulari e documentazione, presero parte un centinaio
di finanzieri.
Tra i destinatari dei decreti di perquisizione e sequestro
figurano il presidente dell'Università Pegaso, Danilo Iervolino
(difeso dal professore Vincenzo Maiello e dall'avvocato Giuseppe
Saccone), il direttore generale dell'Ateneo, Elio Pariota
(difeso dall'avvocato Giuseppe Saccone), il capo dell'ufficio
marketing Maria Rosaria Andria, il vice prefetto Biagio Del
Prete che all'epoca dei fatti era capo della segreteria del Miur
e alcuni professionisti.
Ieri, il Riesame, ha ritenuto illegittima anche la
perquisizione e i sequestri operati nei confronti del direttore
scientifico della Pegaso, l'avvocato Francesco Fimmanò, anche
lui tra gli indagati. Disposta la restituzione di tutto il
materiale che era stato acquisito dagli investigatori.
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