"Quello della Chiesa d'Armenia è un
volto splendido, ma sfigurato dalla tribolazione. Come Facoltà
Teologica Napoletana, in spirito ecumenico, ci siamo sentiti in
dovere di porgere l'orecchio al grido di dolore di questi nostri
fratelli lontani. E questo grido non ci ha lasciati
indifferenti". Con queste parole, il Decano della sezione San
Tommaso d'Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia
Meridionale, don Francesco Asti, ha annunciato il seminario
internazionale di studi dal titolo 'La Cristianità: il Volto di
nostra sorella Armenia'. Il webinar si tiene oggi pomeriggio, in
occasione della giornata della memoria del "Medz Yeghern" (24
aprile), "il genocidio del popolo armeno che causò circa un
milione e mezzo di morti tra il 1915 e il 1916", sottolineano
dalla Facoltà Pontificia.
"Il legame tra Napoli e l'Armenia ha radici antichissime,
risalenti al medioevo, quando un gruppo di monache basiliane, in
fuga da Costantinopoli, si sarebbe stabilito in città portando
con sé le reliquie di San Gregorio l'Illuminatore, patriarca
della Chiesa Armena tra il III e il IV secolo, conosciuto
appunto a Napoli come San Gregorio Armeno, cui sono intitolate
la più celebre chiesa barocca della città e l'adiacente via,
famosa in tutto il mondo per la produzione dei presepi",
riferisce la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia
Meridionale.
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