/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ambiente: rapporto Ecomafie, nel 2019 in Campania +44% reati

Ambiente

Ambiente: rapporto Ecomafie, nel 2019 in Campania +44% reati

Legambiente, rifiuti e cemento i settori più colpiti

NAPOLI, 28 aprile 2021, 13:14

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Negli ultimi dieci anni in Campania sono 44.179 i reati contro l'ambiente, con 39.176 persone denunciate e arrestate e 12.580 sequestri effettuati. La maggior parte dei reati sono concentrati nelle province di Napoli (38 per cento) e Salerno (28 per cento). E' quanto emerge dal Rapporto Ecomafie 2020 di Legambiente Campania. Nel 2019 sono stati 5.549 i reati accertati di illegalità ambientale con un aumento del 44 per cento rispetto al 2018. A 'spartirsi la torta', insieme a imprenditori, funzionari e amministratori pubblici ''collusi'', sono 90 i clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell'economia circolare.
    ''I numeri e le storie raccolte nel rapporto - ha detto Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania - dimostrano inequivocabilmente come il crimine ambientale sia essenzialmente un crimine d'impresa. Se le mafie continuano a essere una minaccia per l'ambiente, una parte rilevante la giocano imprenditori e professionisti spregiudicati e senza scrupoli e pubblici dipendenti infedeli avvinti dalla corruzione. I nuovi strumenti di repressione garantiti dalla legge 68 del 2015 - ha aggiunto - stanno mostrando tutta la loro validità sia sul fronte repressivo sia su quello della prevenzione ma non bisogna abbassare la guardia ed è urgente affiancare alla risposta giudiziaria, una risposta politica-istituzionale ancora troppo carente''. Dal Rapporto emerge che negli ultimi dieci anni in Campania sono state movimentate 10 milioni di tonnellate di rifiuti. E proprio i rifiuti e il cemento sono i settori in cui le ecomafie agiscono maggiormente. Ma se crescono i reati ambientali, sta crescendo anche l'impegno di contrasto di cittadini, associazioni e comitati con l'avvio di 158 procedimenti penali e 98 beni sequestrati per un valore di 32,7 milioni di euro.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza