L'Atalanta conserva la seconda
piazza a discapito di un Benevento alla ricerca del miracolo per
issarsi dal terzultimo posto nelle ultime due prove col già
retrocesso Crotone e un Torino ancora in bilico. Ma quanta
fatica per rompere il ghiaccio al 22' sull'asse
Malinovskyi-Muriel e anche per raddoppiare con Pasalic verso
metà della seconda frazione. Gasperini rispolvera il 4-2-3-1
contro il 5-3-2 di Inzaghi così denso da costringere i padroni
di casa estenuanti manovre ai fianchi. Due sole le chances nella
prima metà del primo tempo, tra 7' e 8', con Pessina a girarsi
dall'area (a lato) supportato da Romero e Muriel sull'onda lunga
del primo corner e Zapata a strozzare il sinistro sul la di
Gosens poco oltre il limite. Montipò smanaccia il cross teso di
Muriel (14'), mentre di là il primo tentativo di qualunque
giocata è lo stesso numero a rientrare di Improta (21') bloccato
da Gollini in presa alta. Quindi l'azione del vantaggio, con
l'accentrato ucraino a restituire palla al capocannoniere
atalantino (22 in A, 26 in stagione) per il tocco sotto
pressoché di punta ad anticipare l'uscita del portiere.
Nonostante la supremazia, i bergamaschi rischiano sul primo
angolo altrui corretto dalla sponda di Glik per la botta di
Barba: Romero s'intromette nella traiettoria deviandola oltre il
montante. E' il 24' e piove a dirotto, tanto che Gollini non si
fida a trattenere il secondo tiro dalla bandierina di Viola
alzandolo per concedergliene un terzo.
Se metà gara si chiude a 2'30" dall'intervallo con la doppia
occasione Gosens-Zapata sul filtrante basso dalla trequarti
dell'assistman dell'1-0, col colombiano a servire il tedesco
stoppato da Glik e incapace di insaccare sulla ribattuta, la
ripresa inizia subito con un paio di invenzioni di Muriel, che
punta di mancino chiamato da Gosens il primo palo difeso da
Montipò ed esplode un destro pretenzioso (alto) dai 20 metri
(4'). Il connazionale Zapata (12') non controlla sull'ennesimo
affondo del migliore in campo, ma i cambi del tecnico atalantino
risolvono la pratica: è il 22' quando Pasalic, subentrato a
Pessina, s'inserisce col sinistro a rimorchio di Zapata,
favorito dal velo di Miranchuk, fresco cambio dell'apripista.
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