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Napoli 'ritrova' il Mattia Preti su Porta San Gennaro

Napoli 'ritrova' il Mattia Preti su Porta San Gennaro

Concluso il restauro con la sinergia tra pubblico e privato

NAPOLI, 19 maggio 2021, 14:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La città di Napoli ha ritrovato l'affresco del '600 realizzato da Mattia Preti che si trova su Porta San Gennaro. Lo svelamento è stato accolto dall'applauso delle istituzioni presenti e dei cittadini accorsi per l'occasione. ''E' stato un lavoro importante che contribuisce a riqualificare una zona della città su cui stiamo investendo molto anche con il Contratto di sviluppo - ha detto il sindaco, Luigi de Magistris - ed è bello che in un momento così difficile si riparta proprio dalla cultura''.
    Un percorso, quello che ha portato alla conclusione del restauro, che è iniziato nel settembre 2019 con la firma della convenzione che ha dato il via ai lavori che sono andati avanti nonostante la pandemia e le conseguenti norme per evitare la diffusione del contagio. Un accordo che è frutto dell'incontro e della collaborazione tra pubblico e privato con lo scopo di prendersi cura e di valorizzare l'immenso patrimonio artistico e storico di Napoli. ''E' importante recuperare il grande patrimonio artistico di questa città - ha affermato il soprintendente Luigi La Rocca - e tutte le istituzioni insieme devono collaborare anche per diffondere nella comunità il valore del nostro immenso patrimonio che speriamo possa presto tornare ad attrarre i turisti''.
    Il progetto di recupero è stato promosso dall'assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e dal Fai Campania con la collaborazione della IV Municipalità. L'opera di restauro è stata realizzata grazie al sostegno gratuito di AReN (Associazione restauratori napoletani), dell'associazione Friends of Naples e dell'Acen (Associazione costruttori edili Napoli).
    Una vita travagliata quella dell'affresco di Mattia Preti: trent'anni dopo la realizzazione dell'edicola votiva il dipinto fu danneggiato a causa del terremoto del 1688. Solo alla fine dell'800 si decise di restaurarlo coprendolo con un composto di albume d'uovo e siero di latte che di fatto lo rese quasi del tutto illeggibile. L'ultimo restauro risaliva agli anni '90, ma a distanza di quasi 30 anni l'affresco si presentava degradato e annerito per effetto degli agenti atmosferici inquinanti.
   
   

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