Figura anche il presidente della
Regione Campania, Vincenzo De Luca, ora, tra le persone indagate
dalla Procura di Napoli nell'ambito di una inchiesta risalente a
qualche anno che punta a fare luce sulla gestione delle ecoballe
e sulla raccolta differenziata. Lo riportano organi di stampa.
Gli inquirenti hanno chiesto qualche giorno fa una proroga delle
indagini, di cui si stanno occupando i carabinieri, che ora
riguardano anche il presidente della Regione Campania, il quale,
è stato sottolineato dall'avvocato Andrea Castaldo, che assiste
anche l'assessore regionale Fulvio Bonavitacola, non ha ricevuto
alcuna informazione di garanzia.
Inizialmente erano 23 gli iscritti nel registro degli indagati,
tra i quali il vice di De Luca, Bonavitacola, l'assessore
all'Ambiente del Comune di Napoli, Raffaele Del Giudice, e
funzionari delle aziende partecipate Asia (azienda integrata nel
territorio del Comune di Napoli, che effettua i servizi di
igiene ambientale) e Sapna (società che si occupa della gestione
integrata dei rifiuti nella provincia di Napoli).
La proroga riguarda complessivamente 26 persone. I magistrati
ipotizzano, nei confronti della Regione, i reati di omissione di
atti di ufficio in relazione al mancato smaltimento delle
"ecoballe" e anche in relazione al mancato commissariamento
degli enti inadempienti agli standard imposti dalla Ue.
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