LUCA MAURELLI, IO VEDO IL MARE. LA
VERA STORIA DI SIMON GAUTIER CHE SI SMARRI' CON DOSTOEVSKIJ SU
UN SENTIERO DEL CILENTO (Guida Editori, pp. 157, euro 12).
"Da qui io vedo il mare, potete aiutarmi per favore?". Il 9
agosto 2019, in un anfratto della costa della Masseta, a San
Giovanni a Piro, nel Cilento, Simon Gautier con un filo di voce
provò a spiegare dove fosse, invano. Era steso, con le gambe
rotte, stava morendo dissanguato ma riuscì a fare quell'ultima
telefonata al 118. Fu trovato morto, nove giorni dopo, a poca
distanza da spiagge affollate. Francese, 28 anni, laureato alla
Sorbona, viveva a Roma dove studiava per il dottorato in Storia
dell'arte. Era arrivato l'8 agosto per fare trekking, aveva
dormito su una spiaggia di Scario e il giorno dopo si era messo
in viaggio su un sentiero pericoloso. Voleva tornare a Napoli
seguendo le strade sterrate ma si perse, cadde, morì. In
quell'ultima conversazione col 118 Simon non riuscì a dare
indicazioni precise ai suoi soccorritori. Poteva essere
salvato? Perché i media francesi se la presero con l'Italia? Chi
erano gli eroi per caso che scesero in campo? Cosa si sta
facendo affinché quella tragedia non si ripeta? Prova a
rispondere Luca Maurelli, giornalista napoletano e autore di
libri d'inchiesta, in un libro.
Nel volume, che sarà presentato a "NapoliCittàLibro" il 2
luglio, a Palazzo Reale, Maurelli ha compiuto una full immersion
nei luoghi di quella tragedia, ponendo dubbi senza dare giudizi,
esplorando personalmente quei sentieri, intervistando volontari,
testimoni e anche la ragazza che per ultima, la sera prima
dell'incidente, vide il francese accamparsi in spiaggia. Formula
nuove ipotesi sulla dinamica tra documenti inediti,
testimonianze, ma pone anche interrogativi sulla sicurezza della
sentieristica in relazione ad altre morti nell'area, anche
recenti. Pesca tra le pieghe dell'inchiesta della Procura di
Vallo della Lucania e conclusa con l'archiviazione. Dice
Maurelli: "L'iniziale mancata utilizzazione degli elicotteri e i
tempi della morte di Simon, brevissimi secondo la Procura, più
ampi per i legali della famiglia Gautier, una forbice su cui si
è giocata la valutazione sui presunti errori nei soccorsi".
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