Atti sessuali su un minore di 14
anni. E' questa l'accusa che ad Avellino ha portato in carcere
un sacerdote, fondatore di una cooperativa sociale per
l'assistenza alle persone, soprattutto giovani, con problemi di
depressione e disturbi dell'alimentazione. Il provvedimento è
stato firmato dal Gip del Tribunale di Avellino su richiesta del
Procuratore capo, Domenico Airoma. Le indagini, avviate dopo la
denuncia presentata dal padre di un ragazzo di tredici anni,
ospite della cooperativa da giugno a settembre scorsi, avrebbero
accertato gli abusi.
Il sacerdote, don Livio Graziano, 50 anni, non è alle
dipendenze della Diocesi di Avellino ma è incardinato in quella
di Aversa (Caserta). Dopo aver trascorso alcuni anni in ritiro
spirituale presso il Santuario di Montevergine (Avellino), don
Livio aprì ad Avellino un ufficio di consulenza nutrizionista e
successivamente ha fondato la cooperativa sociale "Effatà,
Apriti" con sedi in due comuni a pochi chilometri da Avellino.
La sua permanenza nella Diocesi irpina, come ricordano le
cronache, è stata "contestata" a più riprese dall'allora Vescovo
di Avellino, monsignor Francesco Marino, originario di Caserta
come il sacerdote arrestato. Per la sua "intensa attività
sociale e umanitaria" a don Livio è stato assegnato nel 2014 a
Benevento il premio "Padre Pio da Pietrelcina". (ANSA)
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