Cureranno un orto in uno spazio
incolto all'interno della cinta muraria del Castello Colonna i
detenuti del carcere di Eboli (Salerno). Un progetto, 'Orto
condiviso', nato grazie alla collaborazione tra il
penitenziario, la Coldiretti Salerno e l'associazione di
volontariato Gramigna di Pago Veiano (Benevento).
"L'orto sociale è un'esperienza quasi unica in Italia - spiega
il presidente di Coldiretti Salerno Vito Busillo - abbiamo
accolto con entusiasmo il progetto del penitenziario e
dell'associazione di volontariato Gramigna per dare ai detenuti
un'opportunità per il cambiamento, recuperando il senso
collettivo di appartenenza a una comunità, elevando il lavoro in
carcere a qualcosa di non semplicemente punitivo e affermando il
ruolo sociale dell'agricoltura. Coldiretti si impegna a fare
formazione agricola contribuendo al contempo a valorizzare beni
demaniali che sono a disposizione delle carceri per allestire in
futuro, è un'idea a cui lavoreremo, un piccolo mercato a Km 0".
"Il progetto sarà scandito da incontri settimanali durante i
quali saranno fornite ai partecipanti le nozioni sulle varietà
da coltivare e mostrate, concretamente, le attività così da
poterle svolgere poi in autonomia - spiega Rosario Meoli
dell'associazione Gramigna - I detenuti parteciperanno ad ogni
fase del progetto, dalla pulizia dello spazio assegnato, alla
preparazione del terreno, concimazione e preparazione dei solchi
per la messa a dimora delle piantine e delle sementi. La
formazione sulla cura dell'orto sarà accompagnata dalla
realizzazione di schede informative sulle singole piante
coltivate".
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